📍 Luogo: Ucraina
Nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2025, alle ore 4:44, i servizi segreti ucraini dell’SBU hanno colpito il ponte di Crimea con un’operazione militare altamente sofisticata. Il ponte, simbolo dell’annessione russa del 2014, era già stato preso di mira in due precedenti occasioni. Questa volta, però, si è trattato di un’azione pianificata per mesi con l’impiego di oltre 1.100 chilogrammi di esplosivi sottomarini collocati con precisione sui piloni dell’infrastruttura.
L’obiettivo strategico del ponte di Crimea
Il ponte di Crimea rappresenta un collegamento strategico tra la Russia e la penisola di Crimea. Voluto fortemente dal presidente russo Vladimir Putin, è considerato un simbolo della sovranità russa sulla regione annessa. Colpire questa infrastruttura significa indebolire la logistica militare e i rifornimenti provenienti dal territorio russo verso il fronte sud della guerra in Ucraina.
I dettagli dell’operazione ucraina
Secondo quanto dichiarato dalla stessa intelligence di Kiev, l’operazione ha richiesto mesi di preparazione. Gli esplosivi sottomarini sono stati collocati da agenti speciali ucraini, sfruttando tecnologie avanzate e operazioni subacquee condotte con estrema cautela per evitare di essere scoperti. Nessuna vittima civile è stata riportata, ma i danni alla struttura hanno costretto Mosca a interrompere temporaneamente il traffico sul ponte.
Reazione di Mosca e ripercussioni politiche
In seguito all’attacco, le autorità russe hanno immediatamente sospeso la circolazione su tutta la tratta. Il Cremlino ha reagito con durezza, senza però fornire dettagli ufficiali sulla portata del danno. Parallelamente, la proposta avanzata dalla Casa Bianca per un possibile vertice tra Trump, Putin e Zelensky è stata per ora esclusa dal governo russo, alimentando ulteriormente le tensioni diplomatiche.
Implicazioni internazionali del colpo al ponte di Crimea
L’azione ucraina contro il ponte di Crimea rappresenta un colpo mediatico e strategico per Mosca. Il gesto sottolinea la capacità di Kiev di colpire obiettivi ad alta rilevanza simbolica e militare. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere, con l’Unione Europea che ha espresso preoccupazione per un’escalation del conflitto, mentre gli Stati Uniti ribadiscono il sostegno all’Ucraina. Intanto, l’attenzione della comunità internazionale resta alta sul possibile deterioramento dei rapporti tra le potenze coinvolte.