Antonella Mettini morta dopo 48 ore su una barella: la Procura apre un fascicolo per omicidio colposo in ambito sanitario
È stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo sulla morte di Antonella Mettini, 77 anni, deceduta all’ospedale di Avezzano il 9 luglio 2025 dopo essere rimasta 48 ore su una barella del pronto soccorso. A denunciare il caso è stato il figlio della donna, il giornalista Francesco Capozza, che ha chiesto verità e rispetto per la madre: «Non chiedo vendetta, ma la verità. Mia madre meritava ascolto e cura».
Il ricovero e l’ischemia
La vicenda inizia a fine maggio, quando Antonella Mettini, residente a Carsoli, viene ricoverata all’ospedale di Tagliacozzo per un gonfiore alle gambe che le impediva di camminare. Il recupero sembra inizialmente positivo, ma il 25 giugno la situazione precipita: la donna perde l’uso del braccio e della gamba sinistra. Trasferita all’ospedale di Avezzano, una TAC conferma l’avvenuta ischemia cerebrale, seppur senza danni cognitivi.
Bloccata su una barella per due giorni
Nonostante la diagnosi, Antonella viene lasciata per 48 ore su una barella in pronto soccorso, in attesa di un posto letto. Solo il 28 giugno viene trasferita nel reparto di geriatria. Il figlio racconta che inizialmente era previsto un ritorno a Tagliacozzo, poi annullato all’ultimo momento.
Il rifiuto del cibo e la preoccupazione del figlio
Nei giorni successivi la paziente inizia a rifiutare il cibo, anche i pasti più semplici come un gelato. Il figlio, preoccupato, chiede chiarimenti. La risposta dei medici, riportata nella denuncia, lascia sgomenti: «Vogliamo capire se il cibo non le piace o se c’è un’altra causa». Una frase che Capozza definisce «scioccante».
La diagnosi, l’infezione e l’arresto cardiaco
Il 7 luglio viene eseguita una risonanza magnetica, che rivela la necessità di un intervento chirurgico per liberare le arterie carotidee. L’intervento, però, non viene eseguito immediatamente. L’8 luglio viene diagnosticata un’infezione, e il 9 luglio la donna muore per arresto cardiaco.
Aperta un’inchiesta per omicidio colposo
In seguito alla denuncia e alla documentazione medica raccolta, la Procura di Avezzano ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti. Sarà l’autopsia, già disposta, a fare chiarezza sulle cause effettive del decesso. Gli inquirenti dovranno verificare eventuali negligenze, omissioni o ritardi nella gestione clinica, specialmente nelle fasi successive all’ischemia e durante il ricovero.