Delitto Garlasco, nuova indagine nella casa di Chiara Poggi: i Ris tornano sulla scena per ricostruire in 3D dinamica e impronta 33
Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco torna sotto la lente degli investigatori. I carabinieri del Ris sono tornati nella villetta di via Pascoli per una nuova ispezione con tecnologie forensi d’avanguardia. Obiettivo: ricostruire digitalmente la scena del crimine e rivalutare l’impronta 33 e le tracce ematiche, elementi chiave nella nuova inchiesta che coinvolge Andrea Sempio.
Delitto Garlasco, nuova indagine nella casa di Chiara Poggi
I carabinieri del Ris di Cagliari, affiancati dal Nucleo investigativo di Milano, hanno effettuato un sopralluogo approfondito nella villetta dove, il 13 agosto 2007, fu uccisa Chiara Poggi. Attraverso laser scanner, droni e fotogrammetria, è stato creato un modello 3D dettagliato della scena del crimine.
Bloodstain Pattern Analysis e ricostruzione in 3D
Uno degli strumenti usati è la Bloodstain Pattern Analysis (BPA), tecnica che studia la distribuzione delle macchie di sangue per ricostruire i movimenti di vittima e aggressore. Applicata nel 2007 e ripetuta oggi, la BPA è stata integrata con metodi digitali di triangolazione per una precisione millimetrica.
Il nuovo sopralluogo: tecnologia al servizio della verità
L’ispezione ha incluso rilievi su pareti, scale e pavimenti, fino al punto esatto dove fu ritrovato il corpo. Il lavoro si è concluso con la creazione di una mappa digitale tridimensionale, che servirà a confrontare le nuove evidenze con quelle già raccolte nel processo contro Alberto Stasi.
Presenze e tensioni durante l’ispezione
Durante il sopralluogo erano presenti i genitori della vittima, Giuseppe Poggi e Rita Preda, oltre all’avvocata Angela Taccia e al consulente Davide Radaelli. Il decreto di ispezione, firmato dai pm Napoleone, Civardi, De Stefano e Rizza, è stato notificato ai legali di Sempio solo 24 ore prima, provocando malumori.
L’impronta 33 e i profili genetici sotto le unghie
Elemento centrale della nuova inchiesta è la controversa impronta 33, trovata sulla parete delle scale e attribuita ad Andrea Sempio. Sebbene il reperto pare sia andato distrutto, resta oggetto di approfondimento insieme a due profili maschili rinvenuti sotto le unghie della vittima, possibili indizi di una pluralità di aggressori.
La nuova dinamica del delitto
Secondo la ricostruzione aggiornata, Chiara Poggi sarebbe stata colpita prima all’ingresso e nel soggiorno, poi trascinata verso il corridoio e colpita nuovamente. Il corpo fu infine spinto giù per le scale del seminterrato, dove fu ritrovato sul nono gradino. Le nuove tecnologie permetteranno un confronto accurato con questa ipotesi.
Affidabilità e limiti della Bloodstain Pattern Analysis
Sebbene la BPA sia riconosciuta come tecnica investigativa utile, la sua affidabilità non è assoluta. Le interpretazioni possono variare a seconda dell’esperienza degli analisti. Tuttavia, l’uso di strumenti digitali potrebbe offrire nuove garanzie di precisione.
Il confronto con le sentenze precedenti
Ogni nuova prova dovrà essere valutata alla luce del lungo iter giudiziario già concluso, che ha visto la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di reclusione. La nuova attività dei Ris potrebbe tuttavia offrire spunti per una rilettura parziale della dinamica e aprire ulteriori interrogativi.
Il ritorno dei Ris nella villetta di Garlasco segna una nuova fase investigativa per il caso Chiara Poggi. La tecnologia 3D, la Bloodstain Pattern Analysis e l’attenzione sull’impronta 33 potrebbero riscrivere, almeno in parte, la cronaca di uno dei delitti più discussi d’Italia. Ma ogni nuova analisi dovrà confrontarsi con le verità già acquisite in tribunale.
