📍 Luogo: Cene
Sono risultati sconvolgenti quelli emersi dall’autopsia effettuata sui corpi di Elena Belloli e del marito Rubens Bertocchi, responsabile del femminicidio-suicidio avvenuto giovedì scorso nella loro abitazione di Cene, in provincia di Bergamo. La donna, 52 anni, è stata uccisa da sei colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata: i proiettili l’hanno raggiunta al petto, alla testa, al collo e di striscio anche a un braccio. L’uomo, dopo aver sparato alla moglie, si è tolto la vita con un colpo al petto.
I risultati dell’autopsia: sette colpi esplosi in casa
Le autopsie, svolte il 9 giugno all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, hanno confermato che Bertocchi ha esploso sette colpi in totale con una pistola semiautomatica calibro .22, regolarmente detenuta in casa. I sette bossoli rinvenuti dai carabinieri di Bergamo durante i rilievi nell’appartamento di via Fanti coincidono con le ferite riscontrate. La Procura ha concesso il nulla osta per la restituzione delle salme ai familiari, e ora si guarda alla fase più delicata e discussa: i funerali.
I funerali celebrati insieme: tra fede e polemiche
I funerali di Elena e Rubens si terranno mercoledì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Cene. La scelta di celebrare la cerimonia in forma congiunta ha scatenato una forte polemica, soprattutto sui social. Don Primo Moioli, durante l’omelia domenicale, ha dichiarato: «Quel funerale sarà amore. Nonostante il dolore che abbiamo nel cuore, celebreremo l’amore. Ringrazio le famiglie per questo grande segno di fede».
Le parole del sacerdote e la decisione della cerimonia congiunta hanno suscitato indignazione: «È inopportuno e umiliante per la vittima. Anche questo è un atto di violenza», ha scritto un’utente. Un’altra aggiunge: «L’ha uccisa. Non c’è amore né fede che giustifichi un simile gesto. Lasciatela riposare in pace da sola». La celebrazione insieme, secondo molti, rischia di offuscare la memoria della vittima e amplificare il trauma per i figli e i familiari.
Morte Elena Belloli – Famiglie spezzate e dolore senza fine
Elena e Rubens avevano due figli, uno di 11 anni e l’altro di 21. I genitori di Elena vivono nella casa adiacente a quella dove è avvenuto l’omicidio. Anche la madre e la sorella di Rubens risiedono nello stesso cortile. Una tragedia che ha distrutto due famiglie e lasciato una comunità intera sotto shock, tra dolore, rabbia e laceranti interrogativi.