Ezio Di Levrano uccide la moglie con 8 coltellate

Ezio Di Levrano, uccide la moglie con 8 coltellate, no all’ergastolo: «Aveva scoperto un tradimento»

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Written by Irene Vitturri

5 Luglio 2025

📍 Luogo: Saltara di Colli al Metauro

Il 7 settembre 2024, Ana Cristina Duarte Correia, 38 anni, di origine brasiliana, ha perso la vita a Saltara di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro Urbino. A toglierle la vita è stato il marito, Ezio Di Levrano, che l’ha colpita con otto coltellate all’addome all’interno della loro abitazione. In casa si trovavano anche i tre figli della coppia, di 6, 13 e 14 anni. Nonostante la brutalità del gesto, la difesa dell’uomo ha chiesto di escludere la condanna all’ergastolo.

L’avvocato: «Non fu un delitto per futili motivi»

Durante l’udienza preliminare, l’avvocato difensore Salvatore Asole ha sostenuto che il gesto non sarebbe frutto di semplici motivi futili o di gelosia cieca, ma di una reazione scatenata dalla scoperta di un presunto tradimento. Secondo il legale, questo elemento rappresenterebbe un contesto più complesso e emotivamente destabilizzante per l’imputato, che avrebbe agito in un momento di forte turbamento.

La difesa contesta la crudeltà: «I figli non hanno visto»

L’avvocato Asole ha inoltre tentato di ridimensionare l’aggravante della crudeltà, sostenendo che i tre figli non avrebbero assistito direttamente al delitto. Tuttavia, la loro presenza in casa durante l’omicidio rende la scena ancora più drammatica e traumatica. In aula è stata discussa anche la costituzione di parte civile di un’associazione contro la violenza sui minori, ma il giudice ha accolto l’eccezione sollevata dalla difesa, escludendo la possibilità per l’associazione di intervenire nel processo.

Il rinvio a giudizio: tutte le aggravanti confermate

Il giudice ha rigettato tutte le richieste della difesa: Ezio Di Levrano è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio aggravato da crudeltà, presenza di minori e futili motivi. Il processo inizierà il prossimo 10 dicembre. Intanto, i tre figli della coppia sono stati affidati ai servizi sociali.

La nonna materna chiede di vedere i nipoti

Nel frattempo, la madre di Ana Cristina ha avviato un’azione legale per poter vedere i suoi tre nipoti. Attraverso i propri legali, ha chiesto al Tribunale dei Minori il permesso per incontrare i bambini, oggi affidati a strutture protette. La richiesta nasce dalla volontà di mantenere un legame affettivo con i minori, già segnati dalla tragica perdita della madre e dalla detenzione del padre.

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