Fratelli Menendez verso la libertà vigilata: ergastolo ridotto a 50 anni grazie a una legge californiana
Dopo 35 anni dietro le sbarre, Lyle ed Erik Menendez potrebbero tornare liberi. Il giudice Michael Jesic di Los Angeles ha stabilito che i fratelli, condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata per l’omicidio dei genitori nel 1989, hanno diritto a un riesame della pena. Grazie a una legge del 2018, la condanna è stata ridotta a 50 anni con possibilità di libertà vigilata.
Dal carcere a una nuova possibilità
La decisione è arrivata al termine di un’udienza durata circa otto ore nel tribunale di Van Nuys, in California. Il giudice Jesic ha spiegato di non poter decidere sull’immediata scarcerazione, ma ha riconosciuto il diritto dei Menendez a presentarsi davanti a una commissione per la libertà vigilata. La legge californiana del 2018 prevede la revisione delle condanne per reati commessi prima dei 26 anni.
Il delitto che sconvolse Beverly Hills
Nell’agosto del 1989, i due fratelli – allora 21 e 18 anni – uccisero i genitori José e Kitty Menendez a colpi di fucile. Il delitto, compiuto nella loro villa di Beverly Hills, fece scalpore per la brutalità e il contesto familiare apparentemente perfetto. La motivazione ufficiale, secondo la sentenza del 1996, fu l’intento di accedere alla ricca eredità del padre, dirigente della RCA.
Una storia di presunti abusi
Negli anni, la difesa dei fratelli Menendez ha sostenuto che il duplice omicidio fu il risultato di anni di abusi fisici e sessuali subiti da parte del padre, con la complicità della madre. Questi elementi non furono riconosciuti nel processo del 1996, ma sono stati nuovamente sottoposti all’attenzione del tribunale in sede di revisione.
Le testimonianze a favore dei Menendez
Durante l’udienza, sono intervenuti familiari, conoscenti e un ex compagno di cella per testimoniare il percorso riabilitativo dei fratelli. Anerae Brown ha raccontato con emozione come Lyle ed Erik abbiano contribuito al suo cambiamento personale: “Mi hanno insegnato a credere nella speranza. Senza di loro, non avrei lasciato la rabbia alle spalle”.
Il sostegno della famiglia
Una delle cugine dei Menendez, Anamaria Baralt, ha dichiarato: “Li abbiamo perdonati. Per entrambe le parti della famiglia, 35 anni sono abbastanza”. Un segnale forte di riconciliazione e speranza per una nuova possibilità dopo oltre tre decenni di detenzione.
Le resistenze della procura
Nonostante le testimonianze e l’applicazione della nuova normativa, la procura di Los Angeles si oppone alla scarcerazione. Il procuratore Nathan Hochman sostiene che i fratelli “non abbiano ancora assunto piena responsabilità per l’omicidio” e si è detto contrario a qualsiasi riduzione della pena.
Un caso che continua a far discutere
La vicenda dei fratelli Menendez è tornata alla ribalta negli ultimi anni grazie a documentari e serie televisive che ne hanno ripercorso le fasi. La possibilità di un rilascio anticipato riaccende il dibattito sull’equilibrio tra giustizia, riabilitazione e diritti dei detenuti.