Caso Garlasco

Garlasco, incidente probatorio decisivo: esperti e periti analizzano impronte, Dna e reperti dimenticati

User avatar placeholder
Written by Irene Vitturri

17 Giugno 2025

📍 Luogo: Garlasco

A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, si entra nella fase cruciale della nuova inchiesta riaperta dalla Procura di Pavia. Il caso, che aveva portato alla condanna definitiva a 16 anni di carcere per Alberto Stasi, fidanzato della vittima all’epoca dei fatti, viene ora rimesso in discussione grazie ai progressi scientifici e all’emergere di nuovi elementi. L’unico indagato in questa fase è Andrea Sempio, amico del fratello della giovane Chiara.

Delitto Garlasco – Inizia l’incidente probatorio: focus su Dna, impronte e reperti mai analizzati

Martedì 17 giugno, esperti genetisti e dattiloscopici si sono riuniti presso la Questura di Milano per avviare l’incidente probatorio. Si tratta di un accertamento irripetibile che prevede l’analisi di impronte digitali e materiale genetico precedentemente considerati inutilizzabili o trascurati nella prima fase dell’inchiesta.

La sessione è coordinata dai periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli, Denise Albani e Domenico Marchigiani, affiancati dai consulenti dei pubblici ministeri, Carlo Previderè e Pierangela Grignani. Anche le parti civili e le difese sono presenti con i propri esperti, tra cui spicca Luciano Garofano, ex comandante dei RIS di Parma, per la difesa, e Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni per Stasi. I genitori e il fratello di Chiara sono rappresentati da Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi.

Il ruolo centrale del Dna sotto le unghie della vittima

Uno dei nodi centrali dell’indagine riguarda il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Durante il processo precedente, considerato anonimo, ma grazie ai recenti sviluppi nelle tecniche genetiche, la difesa di Stasi e i pubblici ministeri sostengono che possa ora essere attribuito proprio ad Andrea Sempio. Tuttavia, la difesa di quest’ultimo e i legali della famiglia Poggi contestano fermamente questa ipotesi, ritenendola infondata.

Questo contrasto rappresenta il fulcro dello scontro tra le parti, e potrebbe influenzare in maniera determinante il destino dell’inchiesta. Se venisse confermato che quel materiale genetico appartiene effettivamente a Sempio, l’intera ricostruzione dell’omicidio verrebbe riscritta.

Delitto Garlasco – Reperti chiave e piste ancora da verificare

Tra i reperti su cui gli esperti si stanno concentrando ci sono le fascette paradesive con impronte digitali rilevate all’interno della villetta di via Pascoli, in particolare la numero 10, ritenuta cruciale per l’indagine. Inoltre, si sta valutando se concentrare le analisi sul Dna o sulla “spazzatura” prelevata dalla scena del crimine, che potrebbe nascondere elementi trascurati.

Sfuma invece la possibilità di analizzare l’intonaco con l’impronta di una manata, potenzialmente lasciata da Sempio sul muro delle scale dove Chiara ritrovata senza vita: il campione risulterebbe non più disponibile.

Una nuova verità all’orizzonte?

La fase attuale dell’indagine promette di essere determinante per comprendere se ci siano stati errori nel passato e, soprattutto, per stabilire la verità sull’assassinio di Chiara Poggi. Le parti sono schierate su fronti opposti e lo scontro legale si preannuncia intenso. Come sottolineato da Massimo Lovati, avvocato di Sempio, «questa indagine è insidiosa: il concorso in omicidio è una costruzione forzata per accusare il mio assistito. Andremo avanti, anche contro i mulini a vento».

Intanto, l’Italia osserva con attenzione questa nuova fase processuale, nella speranza che la giustizia riesca finalmente a fare piena luce su uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi decenni.

Image placeholder

41esimoparallelo.it, testata online che racconta in tempo reale i fatti più rilevanti dall’Italia e dal mondo. Ogni giorno approfondiamo cronaca, attualità, politica e società con un’informazione chiara, veloce e accessibile a tutti.