📍 Luogo: Mirano
Giammarco Valerio, 18 anni, ha perso la vita in un tragico incidente mentre si stava recando al lavoro in sella alla sua amata Ducati. Il dramma si è consumato alle 8 del mattino, lungo la strada tra Santa Maria di Sala e la zona industriale di Mirano, in provincia di Venezia. A raccontare il dolore di una famiglia distrutta è il padre Giuseppe, che ricorda con commozione il figlio e il sogno di quella moto tanto desiderata.
«Non volevamo che la comprasse»: il racconto del padre
«Aveva risparmiato per mesi per comprare quella Ducati. Gli dicevamo di usare la macchina, aveva anche preso la patente, ma lui voleva la moto, era il suo sogno», racconta il papà Giuseppe. La voce spezzata dal dolore. Giammarco era un ragazzo determinato, appassionato e già inserito nel mondo del lavoro. Lavorava da circa un anno e mezzo come apprendista tornitore alla ditta “La Tecnica”, specializzata in minuterie metalliche, e quella mattina stava andando proprio lì, come ogni giorno.
L’incidente mortale a Mirano
Giammarco aveva appena avvisato in azienda che sarebbe arrivato con qualche minuto di ritardo. Poco dopo, mentre percorreva via Cavin di Sala, si è scontrato con una Peugeot 208 guidata da un uomo di 84 anni. Secondo le prime ricostruzioni, l’automobilista stava svoltando a sinistra per entrare in un parco commerciale e non si sarebbe accorto dell’arrivo della moto. L’impatto è stato violentissimo: il ragazzo è stato sbalzato dalla sella e ha sbattuto contro una canaletta in cemento dopo essere finito nel fossato. La sua Ducati Hypermotard è stata completamente distrutta.
L’ultimo saluto a un figlio amato
Il padre racconta gli attimi successivi allo schianto. «Siamo corsi subito lì, un amico di Giammarco ci ha avvisati. Quando sono arrivato, mio figlio non c’era già più, era stato portato in ospedale con l’elisoccorso». Trasportato all’ospedale dell’Angelo di Mestre, il ragazzo ha lottato per ore in rianimazione, ma alle 18:50 i medici hanno comunicato alla famiglia l’esito più temuto: Giammarco non ce l’aveva fatta.
«Non c’erano segni di frenata sull’asfalto. Mio figlio era un ragazzo responsabile, aveva rinunciato al calcio per il lavoro, era legatissimo alla sua famiglia. Ma quella moto era anche la nostra più grande preoccupazione», confida il padre, accompagnato dal dolore della madre Pamela.
L’azienda e i colleghi sotto choc
Il rumore dell’elicottero, delle sirene e dei mezzi di soccorso ha attirato subito l’attenzione nell’area industriale. Tra i primi ad accorrere sul luogo dell’impatto anche i colleghi di Giammarco, increduli e profondamente colpiti. Era arrivato in azienda appena finito il triennio da perito meccanico, e in poco tempo si era fatto apprezzare da tutti per la serietà e la voglia di imparare.
Indagini in corso e autopsia disposta
Il sostituto procuratore Daniela Moroni ha disposto l’autopsia sul corpo del ragazzo per fare piena luce sulla dinamica. L’automobilista 84enne, in evidente stato di choc, è stato trasportato in ospedale per le cure. A rappresentarlo sarà l’avvocato Matteo Conz, del foro di Padova. Le indagini sono ora affidate alla polizia locale, impegnata a raccogliere testimonianze e verificare eventuali responsabilità.
Nel frattempo, la famiglia chiede solo verità e giustizia per un figlio che aveva appena iniziato a vivere.