Ieri pomeriggio, venerdì 5 settembre 2025, intorno alle 15:30, una normale partita di bambini lungo le sponde del fiume Sile in centro a Treviso si è trasformata in dramma. Un giovane è caduto nell’acqua mentre cercava di recuperare un pallone, ed è stato travolto dalla corrente: il suo corpo è stato ritrovato poco dopo in Riviera Margherita. La notizia ha scosso la città, colpita dall’improvviso dolore e dalla tragedia.
La dinamica dell’incidente
Il ragazzo, in compagnia di amici, stava giocando vicino all’argine del Sile quando il pallone è caduto in acqua. Nel tentativo di recuperarlo, ha perso l’equilibrio ed è sprofon- dato nel fiume, inghiottito dalla corrente. Alcuni passanti hanno assistito alla scena e hanno immediatamente lanciato l’allarme. Le squadre fluviali dei vigili del fuoco, insieme alle forze dell’ordine, hanno subito attivato le operazioni di ricerca.
I soccorsi in azione
Sul posto sono intervenute le squadre specializzate dei vigili del fuoco: sommozzatori e operatori fluviali hanno scandagliato il tratto di fiume adiacente, mentre altri agenti hanno collaborato alle operazioni di terra. Il giovane purtroppo è stato ritrovato privo di vita in Riviera Margherita, dopo un intenso e disperato tentativo di salvataggio.
Il luogo della tragedia
Il fiume Sile scorre placido nel cuore di Treviso, attraversando il centro storico. Le sue acque sembrano gentili, ma possono nascondere correnti imprevedibili. Nei pressi dell’argine teatro dell’incidente, il passaggio è noto e frequentato, ma ieri quel tratto è stato testimone di una tragedia incredibile.
La comunità sotto choc
La città si è fermata, scossa da una fatalità che sembra incredibile. Residenti e passanti hanno appreso la notizia con incredulità e dolore. Chi ha assistito inerte alla scena non riuscirà a dimenticare quel pomeriggio. La comunità trevigiana, stretta nel silenzio, è rimasta profondamente colpita.
Riflessioni sulla sicurezza nei luoghi affacciati sull’acqua
Situazioni apparentemente innocue possono rivelarsi pericolose. Questo episodio affida un monito: la prudenza è essenziale, soprattutto lungo gli argini e in prossimità dell’acqua. Occorrono cartelli, barriere e maggiore consapevolezza dei rischi domestici e urbani.
Un saluto che resta
Un attimo che costerà per sempre. Treviso saluta una giovane vita spezzata, un ragazzo che stava giocando, come tanti. Il ricordo di questa tragedia invita alla riflessione e alla prevenzione, con l’augurio che nessun altro debba vivere quel dolore.