Stefano Angonese

Lusiana di Conco, è Stefano Angonese il 13enne travolto e ucciso mentre andava alla sagra con un amico: fermato il pirata della strada

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Written by Redazione

9 Settembre 2025

📍 Luogo: Lusiana di Conco

La sera di domenica 7 settembre 2025 resterà impressa per sempre nella memoria della comunità di Lusiana Conco, in provincia di Vicenza. Intorno alle 20:30, il tredicenne Stefano Angonese è stato travolto e ucciso da un’auto pirata mentre si trovava lungo la strada provinciale della Fratellanza, nella frazione di Tortima. L’impatto è stato violentissimo: il giovane non ha avuto scampo nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi.

Insieme a lui c’era un coetaneo, anch’egli colpito dal veicolo, che è rimasto ferito ma non sarebbe in pericolo di vita. La comunità locale, incredula e straziata dal dolore, ha visto spezzarsi in un attimo la vita di un ragazzo che aveva davanti a sé ancora tutta la sua giovinezza.

La tragedia ha sollevato un’ondata di commozione, rabbia e richiesta di giustizia. Non si tratta soltanto di un incidente: la fuga dell’automobilista dopo l’investimento ha trasformato il fatto in un caso di omicidio stradale che scuote le coscienze.

L’auto pirata e la fuga immediata

Secondo le prime ricostruzioni, il veicolo sopraggiungeva ad alta velocità. Dopo l’impatto, il conducente non si è fermato per prestare soccorso, ma ha proseguito la sua corsa, lasciando a terra i due ragazzini. Un comportamento che aggrava enormemente le responsabilità e che ha fatto scattare immediatamente la caccia al responsabile.

Sul luogo dell’incidente sono rimasti numerosi frammenti della carrozzeria dell’auto, tra cui pezzi di specchietto e paraurti. Elementi cruciali che hanno consentito ai carabinieri di risalire in poche ore al modello e al colore della vettura.

Le indagini dei carabinieri

I carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa hanno messo in campo tutte le forze disponibili. È stata acquisita la registrazione delle telecamere di videosorveglianza presenti lungo la provinciale e nelle vie limitrofe. Le immagini hanno mostrato un’auto compatibile con quella cercata, che transitava proprio nei minuti successivi all’impatto.

Incrociando i dati raccolti con testimonianze dirette di residenti e passanti, i militari hanno ristretto il cerchio fino a individuare un giovane residente a Cartigliano, poco distante dal luogo della tragedia.

L’individuazione del presunto investitore pirata

Il sospettato, un 23enne, è stato trovato in casa poche ore dopo l’incidente. La sua vettura presentava danni compatibili con l’investimento: parabrezza lesionato, specchietto mancante e segni sulla carrozzeria. Elementi che non hanno lasciato dubbi agli inquirenti.

Il ragazzo non ha opposto resistenza all’arrivo dei carabinieri. Condotto in caserma, è stato interrogato alla presenza del suo avvocato. Su disposizione della Procura di Vicenza, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio stradale aggravato da fuga e omissione di soccorso.

Lutto cittadino e dolore della comunità

La notizia della morte di Stefano Angonese si è diffusa rapidamente, lasciando senza parole famiglie, amici e insegnanti. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, il banco del ragazzo resterà vuoto. Una ferita profonda per compagni e docenti, che hanno deciso di ricordarlo con lettere, fiori e momenti di raccoglimento.

Il sindaco di Lusiana Conco ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali. Tutti gli eventi previsti per celebrare la ripartenza della scuola sono stati sospesi in segno di rispetto.

La voce della scuola e dei compagni

Gli insegnanti hanno descritto Stefano come un ragazzo solare, appassionato di calcio e sempre pronto ad aiutare i compagni. I coetanei si sono stretti alla famiglia con messaggi e dediche sui social. Sui luoghi dell’incidente sono comparsi fiori, lumini e biglietti: piccoli gesti che esprimono l’enorme vuoto lasciato da una vita spezzata troppo presto.

L’accusa di omicidio stradale

La Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio stradale aggravato. La normativa vigente prevede pene severe per chi provoca la morte di una persona alla guida e non presta soccorso. In casi come questo, la fuga costituisce una circostanza aggravante che rende ancora più pesante la posizione giudiziaria del sospettato.

L’autopsia, disposta dal magistrato, chiarirà definitivamente le cause della morte del giovane e consentirà di ricostruire con precisione la dinamica. Intanto, i carabinieri continuano a raccogliere testimonianze per consolidare il quadro probatorio.

Incidenti stradali e giovanissimi: un dramma che si ripete

L’incidente che ha portato via la vita di Stefano non è purtroppo un caso isolato. Negli ultimi anni, i dati dell’Istat mostrano un aumento degli incidenti che coinvolgono ciclisti e pedoni minorenni. Strade poco illuminate, velocità e distrazione restano tra le cause principali.

Organizzazioni come l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada chiedono da tempo maggiori controlli, campagne di sensibilizzazione e interventi infrastrutturali. La tragedia di Lusiana Conco riporta con forza al centro del dibattito l’urgenza di prevenire simili drammi.

L’investitore pirata e le responsabilità sociali

Il comportamento del presunto investitore pirata non rappresenta soltanto un reato individuale, ma un segnale allarmante di una cultura della guida che troppo spesso dimentica le regole fondamentali di responsabilità civile. Fermarsi dopo un incidente non è solo un obbligo di legge, ma un dovere umano.

La reazione della politica e delle istituzioni

La vicenda ha destato l’attenzione anche del mondo politico. Alcuni rappresentanti locali e regionali hanno espresso solidarietà alla famiglia e ribadito la necessità di intensificare i controlli stradali nelle aree montane e periferiche.

Il governatore del Veneto ha ricordato come “ogni morte sulla strada sia una sconfitta per tutti” e ha promesso ulteriori fondi per l’installazione di telecamere e dissuasori di velocità.

Una richiesta di giustizia che viene dal basso

La famiglia di Stefano, pur chiusa nel dolore, ha fatto sapere tramite i propri legali di volere giustizia, senza spirito di vendetta ma con la speranza che quanto accaduto non si ripeta mai più.

Le associazioni dei genitori hanno annunciato una fiaccolata in memoria del ragazzo, prevista per i prossimi giorni. Un momento per ribadire che la vita di un tredicenne non può essere spenta dall’imprudenza e dall’irresponsabilità.

Un addio che segna un’intera generazione

I funerali di Stefano saranno l’occasione per l’intera comunità di stringersi intorno alla famiglia. Si prevedono centinaia di persone, provenienti anche dai paesi vicini, per dare l’ultimo saluto al giovane.

Il dolore di Lusiana Conco non è solo quello di una città, ma quello di tante comunità italiane che ogni anno piangono vittime della strada. Stefano diventa, suo malgrado, simbolo di una battaglia che riguarda tutti: quella per la sicurezza stradale.

L’Italia non può più aspettare

La tragedia di Stefano Angonese mette davanti a una realtà che non può più essere ignorata. Serve un impegno concreto da parte delle istituzioni, delle forze dell’ordine e di ogni singolo cittadino per fermare la strage silenziosa delle nostre strade.

Ogni vittima è una vita spezzata, una famiglia distrutta, una comunità ferita. L’Italia non può più aspettare: la sicurezza stradale deve diventare una priorità nazionale, con controlli più serrati, pene certe e un cambiamento culturale che parta dall’educazione dei più giovani.

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