📍 Luogo: Roma
Continuano senza sosta le indagini sul drammatico duplice omicidio di Anastasia Trofimova, 24 anni, e della figlia Andromeda, avvenuto a Roma all’interno del parco di Villa Pamphili. L’uomo accusato del delitto è Francis Kaufmann, cittadino californiano di 35 anni, che secondo gli inquirenti aveva vissuto per almeno due settimane all’interno del parco insieme alle due vittime.
Le analisi dei tabulati telefonici e delle celle agganciate dal dispositivo di Kaufmann hanno permesso agli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, di ricostruire gli spostamenti dei tre. Risulta che durante il periodo trascorso a Villa Pamphili, si recavano frequentemente nella zona del mercato di San Silverio, dove si lavavano e facevano colazione.
Il giorno della lite e il silenzio del cellulare
Secondo la ricostruzione investigativa, la morte di Anastasia e della piccola Andromeda potrebbe essere avvenuta tra il 3 e il 4 giugno, periodo in cui il telefono di Kaufmann risulta spento. Proprio il 3 giugno, il californiano è stato avvistato in un locale della Capitale con Anastasia e la bambina. Un’aggressione, avvenuta presumibilmente nello Starbucks di piazza San Silvestro, ha attirato l’attenzione dei presenti.
Una testimone, Francesca Greco, ha raccontato di aver visto Kaufmann sanguinante e alterato, urlare in inglese “Don’t touch my baby”, nel tentativo di proteggere la figlia da chi si avvicinava. Secondo la testimone, l’uomo appariva visibilmente ubriaco, mentre Anastasia era silenziosa, terrorizzata e remissiva.
Kaufmann a Villa Pamphili – La fuga dall’Italia e i cinque giorni di silenzio
Dopo l’ultimo avvistamento, Kaufmann sparisce dai radar. Il suo telefono rimane spento fino all’11 giugno, quando si riaccende dalla Grecia, sull’isola di Skiathos. Il 6 giugno sarebbe stato visto per l’ultima volta all’aeroporto di Fiumicino. Attualmente, Kaufmann si trova detenuto nel carcere di Larissa, in attesa della decisione della Corte d’Appello greca sull’estradizione.
Kaufmann a Villa Pamphili – La dinamica degli omicidi e le prime ipotesi
Secondo quanto emerso, entrambi gli omicidi sarebbero avvenuti nel parco. La bambina sarebbe stata strangolata, mentre la madre potrebbe essere stata soffocata. Tuttavia, saranno gli esami istologici a fornire una conferma sulla dinamica e sulla tempistica esatta. Al momento non si esclude nessuna ipotesi: dall’omicidio volontario a un gesto di follia improvvisa, le autorità stanno cercando di comprendere cosa abbia scatenato la violenza.
L’orrore di una testimone: “Non riesco a dimenticare quella scena”
Le parole di Francesca Greco, una giovane turista presente alla lite del 3 giugno, sono emblematiche del trauma collettivo lasciato da questo caso. “Lei era spaventatissima. Lui a terra, in una pozza di sangue, urlava come un folle. Solo ieri ho capito che avevo davanti un assassino. Non riesco a non pensare a quella bambina, al suo vestitino rosa”. Il suo racconto conferma un clima di terrore domestico e controllo psicologico che si sarebbe consumato nei giorni precedenti l’omicidio.