📍 Luogo: Afragola
Proseguono senza sosta le indagini sull’omicidio di Martina Carbonaro, la 14enne trovata morta il 26 maggio ad Afragola, in provincia di Napoli. Dopo la confessione di Alessio Tucci, 19 anni, arrestato con l’accusa di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere, la Procura di Napoli Nord ha ordinato il sequestro non solo del suo cellulare, ma anche di quelli dei suoi familiari più stretti.
Femminicidio di Martina Carbonaro: sequestrati sei cellulari
Secondo quanto emerso, sono sei i dispositivi finiti sotto sequestro: quello di Alessio Tucci e quelli dei cinque membri della sua famiglia. Sebbene nessuno dei parenti risulti attualmente indagato, gli inquirenti stanno cercando di chiarire se qualcuno fosse a conoscenza dell’omicidio o se abbia avuto contatti col ragazzo prima o dopo il delitto.
L’obiettivo dell’indagine è ricostruire ogni fase della tragica vicenda, a partire dalla giornata del 26 maggio. Le autorità ipotizzano che Tucci possa aver chiesto aiuto o confidato l’accaduto a qualcuno dei suoi familiari. Per questo motivo disposta una copia forense dei dispositivi, che sarà effettuata il prossimo 18 giugno.
Le dichiarazioni di Alessio Tucci e le chat cancellate
Durante l’interrogatorio, Alessio Tucci ha ammesso di aver cancellato le chat presenti sul suo telefono, giustificandosi con la necessità di liberare spazio sul dispositivo. Ha inoltre dichiarato di aver agito da solo e che i suoi familiari sarebbero completamente estranei ai fatti. Secondo il 19enne, i suoi genitori avrebbero appreso dell’omicidio solo al momento della sua confessione.
Tucci ha inoltre riferito di non aver utilizzato il telefono di Martina Carbonaro, limitandosi a spegnerlo e a nasconderlo all’interno dell’edificio abbandonato dove è stato rinvenuto il cadavere. Il cellulare della vittima era stato lasciato nell’armadio in cui il corpo era stato nascosto.
Gli sviluppi attesi e l’importanza delle analisi sui telefoni
Le autorità giudiziarie attendono ora i risultati delle analisi forensi, che potrebbero fornire elementi fondamentali per ricostruire la sequenza degli eventi. Anche la presenza di eventuali messaggi cancellati, registri chiamate e localizzazioni potrà contribuire a chiarire se realmente Alessio Tucci abbia agito da solo o se, al contrario, qualcuno abbia avuto un ruolo attivo o passivo nella drammatica vicenda.
La Procura di Napoli Nord mantiene il massimo riserbo sull’inchiesta, ma i sequestri indicano la volontà di non tralasciare alcun dettaglio. Intanto, la comunità di Afragola è ancora profondamente scossa da un femminicidio che ha tolto la vita a una ragazza di appena 14 anni, lasciando dietro sé dolore e interrogativi ancora aperti.