📍 Luogo: Afragola
Martina Carbonaro, una ragazza di soli 14 anni, è stata brutalmente uccisa nei pressi del vecchio stadio Moccia di Afragola, in provincia di Napoli. Il responsabile è Alessio Tucci, 19 anni, che l’ha colpita ripetutamente alla testa con una pietra. I colpi sono continuati anche quando Martina era già caduta a terra priva di sensi. Un delitto efferato, motivato da un presunto rifiuto sentimentale che il giovane non riusciva ad accettare.
La dinamica dell’omicidio: Martina carbonaro colpita al capo e nascosta sotto i rifiuti
Secondo il decreto di fermo della procura di Napoli Nord, Alessio Tucci avrebbe infierito con violenza inaudita sulla giovane Martina. Dopo averla uccisa, ha nascosto il corpo tra detriti, rifiuti e un vecchio armadio, all’interno di un casolare abbandonato. I primi rilievi effettuati nel pomeriggio avevano portato al ritrovamento di una pietra insanguinata e degli occhiali della ragazza, ma il corpo verrà scoperto solo dopo la mezzanotte.
L’autopsia ha evidenziato almeno quattro colpi alla testa, inferti con estrema forza. La morte sarebbe sopraggiunta dopo un’agonia causata da una forte emorragia. Il tutto si è consumato in un luogo dove i due si erano recati insieme, come confermato anche dalle immagini di videosorveglianza e dalla testimonianza di un’amica di Martina.
Alessio Tucci: dal tentativo di depistaggio alla confessione
In un primo momento, Tucci ha cercato di mentire agli inquirenti, dichiarando di aver salutato Martina e di essere tornato a casa. Tuttavia, le telecamere hanno smentito la sua versione, riprendendolo mentre si incamminava con la ragazza verso il casolare dove è poi avvenuto il crimine. Messo alle strette, ha confessato, mostrando le mani ferite e parlando di un “raptus improvviso”.
Secondo il pubblico ministero, però, non si è trattato di un momento di follia, ma di un’aggressione deliberata, dettata dall’ossessione di Alessio per una relazione che Martina aveva deciso di interrompere. Il 19enne ha anche nascosto il telefono della vittima e ha partecipato attivamente alle ricerche fingendo preoccupazione. Si sarebbe persino recato dai genitori di Martina per piangere e confortarli.
Il dolore della madre di Martina Carbonaro e l’appello per la giustizia
Enza, la madre della giovane, ha raccontato tra le lacrime come Tucci sembrasse un ragazzo perbene, salvo poi scoprire che picchiava sua figlia. Ha chiesto giustizia e l’ergastolo per l’assassino: «Le donne devono essere protette, soprattutto le minori. Mia figlia meritava di vivere, chi le ha fatto del male deve pagare».
In un post sui social, poche ore dopo il ritrovamento del corpo, la madre ha scritto parole struggenti: «Figlia mia, chi ti ha fatto del male la pagherà. Vola in alto. Tu sei stata importante e lo sarai per sempre».
Un femminicidio che scuote l’Italia: il caso di Martina Carbonaro
Il caso di Martina Carbonaro ha sollevato ancora una volta il dramma del femminicidio tra i giovanissimi. Un amore malato, un rifiuto non accettato, la brutalità cieca che ha strappato la vita a una ragazzina nel pieno della sua adolescenza. La comunità di Afragola è sotto shock, mentre cresce l’indignazione per l’ennesima vittima innocente della violenza di genere.