Francesco Diviesti

3 Maggio 2025

Irene Vitturri

Francesco Diviesti morto semicarbonizzato, dalla rissa per la droga alla fuga degli indagati

Il ritrovamento del corpo senza vita di Francesco Diviesti ha scosso profondamente la comunità di Barletta. Il giovane barbiere, appena 26enne, era scomparso lo scorso 26 aprile. Dopo quattro giorni di ricerche, il suo corpo semicarbonizzato è stato rinvenuto in un rudere situato tra Canosa di Puglia e Minervino Murge. Una scoperta agghiacciante che ha aperto la strada a un’inchiesta complessa, ora nelle mani della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.

Cinque indagati per omicidio aggravato dal metodo mafioso

Le indagini hanno già portato a importanti sviluppi. Cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati per omicidio aggravato dal metodo mafioso. Tra questi figurano tre uomini di Barletta, un cittadino albanese e un residente di Minervino Murge, proprietario della villa situata nei pressi del luogo del ritrovamento, ora sottoposta a sequestro.

Due degli indagati risultano attualmente irreperibili, dettaglio che complica ulteriormente il lavoro degli inquirenti. L’ipotesi investigativa principale fa riferimento a una lite scoppiata per motivi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Il riconoscimento degli effetti personali di Francesco Diviesti

Determinante per l’identificazione del corpo sono stati alcuni oggetti personali rinvenuti accanto alla vittima. I genitori di Francesco hanno riconosciuto un braccialetto e una collanina come appartenenti al figlio. La conferma ufficiale è arrivata con l’autopsia condotta dalla dottoressa Sara Sablone, medico legale dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari.

Francesco Diviesti: un ragazzo generoso, amato dalla comunità

Francesco Diviesti non era un volto sconosciuto a Barletta. Era noto per la sua professionalità e, soprattutto, per il suo cuore grande. In passato si era distinto per aver offerto tagli di capelli gratuiti agli sfollati del terremoto del Centro Italia, gesto che aveva commosso molti. La sua morte ha lasciato un vuoto profondo non solo tra i suoi cari, ma anche tra i clienti e gli amici che lo conoscevano e lo stimavano.

Una città sconvolta in attesa di verità

Il clima a Barletta è di sconcerto e dolore. Mentre le indagini proseguono, con la speranza che anche gli irreperibili vengano presto rintracciati, la città attende giustizia per Francesco. Il caso rimane aperto e sotto osservazione da parte delle autorità giudiziarie, che stanno ricostruendo le ultime ore di vita del giovane.

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