Suicidio assistito in Toscana, Daniele Pieroni è il primo caso dopo la nuova legge regionale: aveva il morbo di Parkinson e ha scelto l’autosomministrazione nella propria abitazione.
La Toscana è diventata la prima regione italiana ad applicare la nuova normativa sul suicidio medicalmente assistito. Il protagonista del primo caso è Daniele Pieroni, scrittore sessantenne malato di Parkinson, che ha scelto di porre fine alla propria vita nella sua casa di Chiusi, in provincia di Siena, circondato da amici e familiari.
Un diritto esercitato con lucidità
Il suicidio assistito in Toscana è stato reso possibile grazie alla legge regionale approvata a febbraio 2025, ispirata alla proposta dell’associazione Coscioni. La normativa è attualmente oggetto di ricorso alla Corte costituzionale da parte del governo, ma resta in vigore fino a un pronunciamento definitivo.
Chi era Daniele Pieroni
Daniele Pieroni, nato a Pescara nel 1961 e vissuto per oltre 40 anni a Roma, era uno scrittore e saggista. Malato di Parkinson dal 2008 e affetto da grave disfagia, era costretto a vivere con una PEG attiva per 21 ore al giorno. Autore di poesie, libretti d’opera e articoli, aveva ricevuto premi importanti come l’Erato-Farnesina e il Montale “Fuori di Casa”.
Il percorso verso la scelta
Pieroni aveva contattato l’associazione Luca Coscioni nell’agosto 2023, manifestando la volontà di accedere alla morte volontaria assistita. Dopo l’esito positivo dell’ASL Toscana Sud-Est il 22 aprile 2025, ha confermato la sua decisione, scegliendo di procedere nella propria abitazione.
La procedura finale
Alle ore 16:47 del 17 maggio, Daniele ha attivato un dispositivo a doppia pompa infusiva. Tre minuti dopo, è spirato serenamente, assistito da personale sanitario volontario, tra cui due dottoresse e un medico legale. Accanto a lui anche il padre, alcuni amici, le badanti e i rappresentanti dell’associazione.
Un esempio di applicazione della legge
L’associazione Coscioni ha sottolineato come questo primo caso dimostri la piena applicabilità della legge regionale. I tempi previsti dalla sentenza Cappato-Dj Fabo sono stati rispettati e l’intero processo si è svolto secondo quanto stabilito dalla Corte costituzionale.
Le reazioni istituzionali
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha commentato: “La Regione ha colmato un vuoto normativo. Ora serve una legge nazionale per dare attuazione ai principi della Consulta”. Anche il consigliere regionale Iacopo Melio ha espresso sostegno alla scelta di Daniele, sottolineando l’importanza del diritto all’autodeterminazione.
Un tema che resta al centro del dibattito
Il suicidio assistito in Toscana rappresenta un precedente giuridico e umano di grande rilevanza. La vicenda di Daniele Pieroni riapre la riflessione su un tema eticamente e socialmente complesso, che richiede risposte legislative a livello nazionale.
L’impegno dell’associazione Coscioni
L’associazione continua a supportare chi chiede di esercitare il proprio diritto a una morte dignitosa. La vicenda di Pieroni è solo la prima testimonianza concreta in Toscana, ma si inserisce in una battaglia più ampia per i diritti civili e la libertà di scelta.