Roberto Saviano in lacrime

Le lacrime di Roberto Saviano dopo la condanna di Bidognetti: “Mi hanno rubato la vita”

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Written by Irene Vitturri

15 Luglio 2025

📍 Luogo: Roma

Momento di forte impatto emotivo per Roberto Saviano, che ha accolto con un pianto liberatorio la lettura della sentenza della Corte d’Appello di Roma. È stata confermata la condanna per il boss dei Casalesi, Francesco Bidognetti, a 1 anno e 6 mesi di reclusione, e per l’avvocato Michele Santonastaso, a 1 anno e 2 mesi. Entrambi erano accusati di aver minacciato lo scrittore e giornalista Roberto Saviano, insieme alla cronista Rosaria Capacchione.

Le minacce risalgono al periodo del processo “Spartacus”, uno dei più importanti nella storia giudiziaria italiana contro la criminalità organizzata. Durante una delle udienze, un “proclama” letto in aula dall’avvocato Santonastaso avrebbe contenuto pesanti intimidazioni rivolte a Saviano, Capacchione e anche a membri della Direzione Distrettuale Antimafia.

Il commento di Saviano: “Non è una vittoria dopo 16 anni”

Commosso e visibilmente provato, Saviano ha commentato a caldo la decisione dei giudici:
“Dopo 16 anni non posso parlare di vittoria. La mia vita è stata maciullata da questa vicenda”, ha dichiarato lo scrittore, autore di Gomorra.

In questi lunghi anni, la sua esistenza è stata segnata dalla protezione costante, dalle limitazioni alla libertà personale e da una continua esposizione mediatica. Nonostante tutto, ha continuato a raccontare la criminalità organizzata, pagando un prezzo altissimo in termini di vita privata.

“Questa sentenza – ha aggiunto – dimostra che la camorra ha paura di chi la racconta. Ora sogno di poter avere maggiore libertà”. Parole che riflettono il peso di un’esistenza vissuta sotto scorta, sempre sotto minaccia, e la speranza che questa pagina giudiziaria possa chiudere almeno una parte di quella ferita.

Le minacce durante il processo Spartacus

La vicenda risale a uno dei momenti più delicati del processo Spartacus, che portò alla sbarra l’intera cupola del clan dei Casalesi. Durante un’udienza, l’avvocato Santonastaso – su incarico di Bidognetti – lesse un atto che conteneva vere e proprie intimidazioni rivolte a giornalisti e magistrati impegnati nella lotta contro il clan.

Un gesto che fece scalpore e che innescò una serie di procedimenti penali, culminati ora con questa sentenza definitiva. Il significato della decisione della Corte d’Appello va oltre i limiti del caso specifico: è un messaggio di legalità e un riconoscimento alla forza di chi, come Saviano e Capacchione, non ha mai smesso di raccontare la verità.

La testimonianza di un prezzo altissimo

Il caso di Roberto Saviano continua a essere il simbolo di quanto possa costare in termini personali l’impegno civile e giornalistico contro le mafie. La conferma della condanna per minacce è un passo importante, ma non cancella gli anni di sacrifici, privazioni e timori.

Lo scrittore non ha mai smesso di denunciare le dinamiche del potere criminale, ma oggi, dopo 16 anni, le sue parole rivelano anche una profonda stanchezza e il bisogno umano di tornare a una parvenza di normalità: “Sogno di avere maggiore libertà”.

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