📍 Luogo: Napoli
Una nuova pesante condanna per l’Italia arriva dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Secondo la sentenza, lo Stato italiano ha violato la Convenzione europea dei diritti umani per i maltrattamenti inflitti a Andrea Cioffi, all’epoca avvocato praticante, durante gli scontri del Global Forum di Napoli il 17 marzo 2001.
L’episodio risale a una delle giornate più tese della protesta contro il forum internazionale, quando centinaia di manifestanti coinvolti in scontri con le forze dell’ordine nel capoluogo campano.
Scontri Global Forum Napoli – Maltrattamenti nella stazione di polizia: cosa accadde a Andrea Cioffi
Secondo quanto accertato, Andrea Cioffi prelevato da un ospedale di Napoli, dove si trovava in seguito agli scontri, e condotto alla stazione di polizia Raniero. Sottoposto a trattamenti “particolarmente odiosi”, come già riconosciuto anche dai tribunali italiani in precedenti sentenze.
Tuttavia, il ricorso presentato alla CEDU ha puntato il dito su un ulteriore livello di responsabilità, ritenendo l’Italia colpevole non solo per i trattamenti subiti, ma anche per non aver garantito un risarcimento adeguato e per la mancata identificazione e punizione dei responsabili.
Scontri Global Forum Napoli – La sentenza della CEDU: l’Italia dovrà risarcire 30mila euro
La Corte europea ha stabilito che l’Italia ha violato l’articolo 3 della Convenzione, che proibisce la tortura e i trattamenti inumani o degradanti. Per questo motivo, è stato riconosciuto ad Andrea Cioffi un risarcimento di 30mila euro per danni morali, una cifra che rappresenta il riconoscimento formale della gravità dell’accaduto e della sofferenza subita.
Secondo i giudici di Strasburgo, il trattamento ricevuto da Cioffi configura una violazione gravissima dei diritti fondamentali della persona, aggravata dal fatto che è avvenuta all’interno di una struttura dello Stato, e che non ha mai portato a vere sanzioni nei confronti dei responsabili.
Un precedente pesante per le forze dell’ordine italiane
La vicenda legata al Global Forum di Napoli si inserisce in un filone giudiziario che ha già visto l’Italia al centro di altre condanne europee per violenze di polizia, come nei casi del G8 di Genova. Il riconoscimento della responsabilità da parte della CEDU rappresenta una nuova ferita aperta nella storia recente del rapporto tra lo Stato e il diritto alla manifestazione.
La sentenza, seppur riferita a fatti del 2001, arriva in un momento in cui si torna a discutere di diritti civili, uso della forza e doveri delle istituzioni democratiche. Per molti, è un monito a non dimenticare quanto accaduto e a garantire sempre la tutela dei diritti umani, soprattutto nelle situazioni di maggiore tensione sociale.