Bonus anziani

Bonus anziani 2025 da 850 euro: a chi spetta, quando arriva e come richiederlo

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Written by Irene Vitturri

27 Maggio 2025

Dopo mesi di attesa, prende finalmente il via il bonus anziani 2025 da 850 euro al mese, destinato agli over 80 in condizioni di grave bisogno assistenziale e con reddito molto basso. La misura, che integra l’indennità di accompagnamento, nasce con l’obiettivo di sostenere economicamente le famiglie che affrontano ogni giorno i costi dell’assistenza a persone non autosufficienti. L’INPS ha annunciato l’avvio dei primi pagamenti a partire da giugno 2025, con possibilità di recuperare gli arretrati da gennaio per chi ha già presentato domanda.

Chi può richiedere il bonus anziani da 850 euro al mese

Il contributo non è destinato a tutti gli anziani, ma soltanto a una platea ristretta che risponde a quattro criteri essenziali:

  1. Età: avere almeno 80 anni compiuti.
  2. Gravità della condizione sanitaria: essere affetti da patologie gravi come demenza profonda, coma, invalidità totale, ventilazione meccanica continuativa o disabilità motoria grave, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale del 26 settembre 2016.
  3. Reddito: possedere un ISEE sociosanitario inferiore a 6.000 euro annui.
  4. Condizione previdenziale: percepire l’indennità di accompagnamento (attualmente pari a 531,76 euro) o averne diritto.

Attenzione: il bonus sostituisce altri contributi assistenziali regionali o comunali. Il totale mensile massimo tra indennità di accompagnamento e nuovo contributo non può superare i 1.381 euro, anche se i due importi verranno erogati separatamente.

Come fare domanda per il bonus INPS per il Bonus anziani

La domanda si presenta esclusivamente online sul sito ufficiale dell’INPS, utilizzando una delle tre modalità di accesso digitale:

  • SPID
  • CIE (Carta d’Identità Elettronica)
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi)

Non è prevista una scadenza fissa: si può inviare la richiesta non appena si maturano i requisiti, in particolare l’età anagrafica. La misura è sperimentale e sarà disponibile fino al 31 dicembre 2026. In caso di richieste superiori alle attese, è previsto un possibile ridimensionamento dell’importo, ma al momento non ci sono rischi concreti, secondo quanto comunicato dall’INPS.

Quando arrivano i pagamenti

primi accrediti del bonus partiranno da giugno 2025. Le verifiche sanitarie e reddituali potrebbero causare tempi diversi di erogazione, ma chi ha presentato domanda a gennaio riceverà anche gli arretrati. I 500 milioni di euro stanziati per il biennio 2025-2026 dovrebbero garantire la copertura per circa 25.000 beneficiari l’anno.

Controlli severi per evitare abusi

Il bonus prevede controlli rigidi sia in fase di accesso che successivamente:

  • La gravità della condizione sanitaria va certificata con documenti medici in linea con il decreto 2016.
  • Il richiedente deve compilare un questionario dettagliato sulla composizione del nucleo familiare e il tipo di assistenza ricevuta.
  • L’INPS verificherà che il bonus sia effettivamente speso per l’assistenza, ad esempio per una badante o un servizio sociosanitario.

In caso di utilizzo improprio o dichiarazioni false, l’istituto potrà richiedere la restituzione dell’intera somma percepita. Le verifiche pratiche, però, non saranno semplici da attuare, come segnalano già le associazioni del settore.

Un primo passo verso una riforma più ampia?

Sindacati e associazioni definiscono il bonus un inizio incoraggiante, ma insufficiente. Il vero banco di prova sarà capire se, dopo la fase sperimentale, il governo intenderà rendere strutturale e più inclusivo questo tipo di sostegnoalle persone non autosufficienti.

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