Economia: il bonus continuità didattica 2025 premia gli insegnanti che hanno garantito tre anni di servizio nelle scuole in contesti difficili
Il bonus continuità didattica 2025 è una misura del ministero dell’Istruzione per premiare i docenti che, nonostante la distanza dalla propria residenza, hanno garantito almeno tre anni consecutivi di insegnamento in scuole situate in contesti socio-economici difficili. Il bonus, distribuito tramite le scuole, non richiede alcuna domanda da parte degli insegnanti interessati.
Chi ha diritto al bonus continuità didattica 2025
Il bonus è riservato agli insegnanti che abbiano garantito la continuità didattica per almeno tre anni scolastici – dal 2021-22 al 2023-24 – in scuole che si trovano in zone disagiate. È inoltre necessario che l’insegnante abbia la residenza o il domicilio in una provincia diversa da quella in cui lavora.
Niente domanda da presentare: fondi già assegnati
Non è previsto alcun modulo o procedura per accedere al bonus: gli insegnanti non devono fare domanda. Le risorse sono già state distribuite alle scuole, che le assegneranno attraverso la contrattazione d’istituto. A confermarlo sono state anche fonti sindacali della Gilda degli insegnanti.
Come sono state scelte le scuole
Le scuole che possono erogare il bonus sono state selezionate dal ministero sulla base di criteri oggettivi: tasso di dispersione scolastica, presenza di alunni stranieri, status socio-economico degli studenti e turn over dei docenti. In totale sono circa 400 le scuole identificate, con un elenco allegato al decreto ministeriale 242 del dicembre 2024.
L’obiettivo della misura
Il ministero ha voluto valorizzare i docenti che hanno garantito stabilità in ambienti difficili, contribuendo così a migliorare il diritto allo studio degli alunni. La continuità didattica viene riconosciuta come elemento essenziale per un’offerta formativa efficace e inclusiva.
Come viene calcolato l’importo
L’importo del bonus non è fisso, ma viene determinato a livello di singola scuola tramite contrattazione con i sindacati. Il decreto stabilisce solo che dovrà tener conto dell’effettivo servizio prestato e della continuità garantita.
Anche i docenti rientrati possono riceverlo
Il bonus potrà essere assegnato anche a quei docenti che, pur avendo perso il posto in passato, siano rientrati nella stessa scuola durante il triennio 2021-24. In questo caso, l’importo sarà proporzionale al servizio effettivamente svolto.
Niente scadenze: ogni scuola gestisce in autonomia
Contrariamente a quanto diffuso in alcune comunicazioni, non esiste una scadenza ufficiale – come il 18 agosto – per presentare la domanda, proprio perché non è richiesta alcuna istanza. Ogni scuola procederà alla distribuzione dei fondi in autonomia.