La Manovra 2026 è al centro del dibattito politico. Il provvedimento porterà novità per famiglie, lavoratori e imprese. Sul tavolo ci sono misure che toccano buoni pasto, congedi parentali, Irpef e pensioni. Alcune scelte puntano anche su ISEE, edilizia scolastica e flat tax.
Buoni pasto fino a 10 euro
Il governo intende alzare la soglia esentasse sui buoni pasto. Il tetto passerebbe dagli attuali 8 euro a 10 euro. La misura garantirebbe un risparmio medio di circa 500 euro annui ai lavoratori. Il costo per le casse dello Stato si aggira attorno ai 70-80 milioni.
Congedo parentale più forte e nuove detrazioni
Si lavora per confermare il congedo parentale retribuito all’80% per tre mesi. L’obiettivo è stabilizzarlo e collegarlo a nuove detrazioni per i figli. La strategia punta a sostenere giovani coppie e lavoratrici madri. Questo filone rientra nella più ampia politica a favore della natalità.
Taglio Irpef e pensioni più flessibili
Il governo valuta un taglio delle aliquote Irpef per i redditi medi, tra i 28 mila e i 60 mila euro. La misura favorirebbe il ceto medio. Allo stesso tempo, si discute di bloccare l’aumento dell’età pensionabile previsto dal 2027. In alternativa, si studiano strumenti di flessibilità che permettano uscite anticipate con minori penalizzazioni.
Revisione dell’ISEE e bonus istruzione
La manovra potrebbe includere una riforma dell’ISEE. Tra le ipotesi c’è l’esclusione della prima casa dal calcolo del reddito familiare. Questo intervento agevolerebbe l’accesso a bonus e agevolazioni. Si discute anche di un bonus libri di testo, integrato nella card “Dedicata a te” da 500 euro per famiglie a basso reddito.
Flat tax e pace fiscale
La maggioranza spinge anche per un’estensione della flat tax al 15% a nuove fasce di partite IVA. Sul tavolo c’è una nuova rottamazione delle cartelle fiscali, utile ad alleggerire il carico dei contribuenti. Queste misure puntano a rendere più semplice il rapporto tra cittadini e fisco.
Piano per l’edilizia scolastica
Il capitolo scuola resta centrale. È in valutazione un piano triennale per l’edilizia scolastica, da inserire in legge di bilancio. L’iniziativa dovrebbe sostituire in parte i fondi PNRR e garantire risorse ai comuni. L’obiettivo è mettere in sicurezza gli edifici e creare spazi didattici più moderni.