Terza ondata in arrivo, Conte corre ai ripari. Una zona gialla "rafforzata" con limitazioni da zone rosse e arancioni nei fine settimana oppure la proclamazione dell'area arancione (ed eventualmente anche rossa) in alcune regioni direttamente dal 7 gennaio con un'ordinanza del ministero della Salute, senza attendere la scadenza dei decreti legge e del Dpcm il 15 gennaio.
Questo il piano del governo per la fine delle festività che, secondo i giornali, dovrebbe essere fissato nelle prossime ore con una riunione dei capidelegazione anche se c'è chi scrive che il provvedimento potrebbe scattare a partire dall'8 se il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità non dovesse essere disponibile nei tempi giusti.
Poi tutto verrebbe assorbito dall'intervento legislativo del governo a metà mese. Anche l'agenzia Agi scrive che nella giornata di oggi la situazione generale potrebbe essere affrontata nel corso di un vertice di maggioranza e, a conclusione delle festività, non viene esclusa la prosecuzione delle misure di restrizione per evitare una terza ondata del virus.
Zona rossa, arancione e gialla "rafforzata" nelle regioni: il piano del governo per il 7 gennaio
Con ordine. Il bollettino della Protezione Civile ieri ha segnalato 11831 nuovi casi di positivi al coronavirus ma con appena 67mila tamponi: un dato che fa schizzare il tasso di positività al 17,61%, come a novembre. Il Fatto Quotidiano segnala oggi che calcolandolo sulle persone testate escludendo i tamponi di controllo è arrivato al 38,85%.
L'indice di contagio Rt
Cresce da tre settimane e tre regioni sono sopra 1, ovvero Veneto, Liguria e Calabria mentre Lombardia, Puglia e Basilicata sono appena sotto. Il quotidiano aggiunge che le stime elaborate dallo statistico Livio Fenga indicano circa 600mila casi complessivi a fine gennaio, contro i circa 577mila attuali. E sono almeno 14 le regioni in cui le stime indicano una ripresa dei contagi, a partire dal Veneto.
La zona arancione in tre regioni e la zona gialla rafforzata nel resto d'Italia
Ma a che livello di Rt scatterebbero le chiusure? Oggi la zona arancione parte da 1,25, quella rossa da 1,5: i parametri potrebbero ridursi rispettivamente a 1 e a 1,25 . Se così fosse, spiega oggi Repubblica, in base ai dati di mercoledì scorso finirebbero subito in zona arancione almeno tre regioni: Calabria, Liguria e Veneto) che sarebbero anche proiettate verso il rosso nei monitoraggi successivi, mentre altre tre sarebbero in bilico perché superano l’1 ma non nell’estremo più basso della forchetta (Basilicata, Lombardia e Puglia) e altre tre si candiderebbero alle restrizioni con i dati della prossima settimana, già ballando di pochissimo sotto la soglia di 1 (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche). In questa fetta d'Italia sarebbero chiusi bar e ristoranti e sarebbero banditi i movimenti intercomunali. Il piano alternativo è la zona gialla rafforzata:
Si prenderà in prestito il modello delle feste fissando per un mese (fino dunque alla prima settimana di febbraio) una zona rossa nazionale nei festivi e prefestivi. Chiusi dunque negozi, ristoranti, bar, vietata la circolazione se non per ragioni motivate.
Uno sforzo che servirebbe anche a mettere a regime il pessimo inizio della campagna vaccinale, troppo lento (dalla Calabria alla Lombardia, le percentuali sono ancora bassissime).
A questo si affiancheranno nuovi limiti ai movimenti regionali per tutti e, forse, limitazioni all’orario di apertura di alcune attività commerciali sull’intero territorio nazionale.(NapoliToday)
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