Galli si dice preoccupato. Le sue dichiarazioni in merito all'aumento dei contagi non lasciano infatti alcun dubbio a riguardo.
«Non possiamo permetterci di rinunciare alle precauzioni. L'Italia, grazie a un serio lockdown, ha una posizione di vantaggio rispetto a molti altri Paesi, che però si può perdere alla prima distrazione».
Lo dice Massimo Galli
Professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano e primario dell'ospedale Sacco, in un'intervista al quotidiano 'La Stampà.
Galli è d'accordo con la linea dura del Comitato tecnico scientifico sui treni: «Capisco i turisti che viaggiano scomodi, ma se devo fare il mio mestiere dico che è meglio aspettare a togliere le distanze.
Cts troppo duro? I miei colleghi non sono nati ieri. Sembrano severi, ma spesso mi trovo in linea con le loro decisioni»-
Galli si dice concorde sul provvedimento che ha in qualche modo tenuto chiuse le discoteche: «Vanno ancora evitati gli assembramenti, pure allo stadio, e anche all’aperto in caso di contatti ravvicinati è bene non dimenticare distanze e mascherine».
Secondo Galli
L'aumento dei contagi avrà come conseguenza l'aumento dei ricoverati e dei morti: «È già possibile notare un piccolo incremento dei ricoveri in rianimazione e l’abbassamento dell’età media.
Su 100 contagiati il virus ne uccide tre o quattro, la gran parte ha un’infezione lieve e da recenti studi circa un terzo ha pochi o nessun sintomo.
Le vittime sono soprattutto anziani e persone con fattori predisponenti, su cui non c’è chiarezza per cui è bene per tutti continuare a usare le protezioni». E poi precisa: «Il virus non è mutato».
Nel frattempo il Governo italiano fa dietro front
Con una ordinanza ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso che il distanziamento sui treni debba restare, facendo dunque un passo indietro rispetto a quanto lui stesso aveva approvato col Dpcm del 14 luglio.
"È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora. Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela.
Per questo ho firmato un’ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, è e resta obbligatorio sia il distanziamento di almeno un metro che l’obbligo delle mascherine”. (Leggo/Fanpage)
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