Putin apre ai negoziati di pace: «Con l’Italia? Simpatia reciproca grazie a Berlusconi»
Il presidente russo si dice pronto a negoziare, ma pone condizioni sulla legittimità degli interlocutori. Dall’Ucraina alla Siria, passando per l’Italia e gli Stati Uniti, Putin traccia un quadro complesso delle relazioni internazionali.
Nel tradizionale discorso di fine anno, Vladimir Putin ha affrontato temi cruciali della politica internazionale e del conflitto in Ucraina. Il leader russo ha ribadito la disponibilità a negoziati di pace, subordinandoli però alla legittimità delle autorità ucraine. Parallelamente, ha lanciato segnali verso gli Stati Uniti, ricordato l’amicizia con Silvio Berlusconi e discusso il ruolo della Russia in Siria.
La pace in Ucraina: compromessi e condizioni
Putin ha dichiarato: «Siamo pronti a negoziati e compromessi, ma anche gli ucraini devono esserlo». Tuttavia, ha sottolineato che il governo di Kiev non è attualmente considerato legittimo. La Russia si dice disposta a firmare accordi di pace con «qualsiasi autorità legittima in Ucraina», inclusa la Rada.
Nonostante queste dichiarazioni, il conflitto continua e resta il nodo delle regioni occupate. Putin ha fatto riferimento al Donbass e alla Novorossiya, affermando che Mosca ha già avviato progetti di ricostruzione con la realizzazione di oltre 21.000 strutture.
Le critiche a Kiev e l’attentato a Kirillov
Il discorso non ha mancato di puntare il dito contro Kiev, che ha rivendicato l’attentato al generale russo Igor Kirillov, ucciso a Mosca il 17 dicembre. Putin ha definito l’episodio «un grave errore dell’intelligence russa» e ha invitato i servizi speciali a rafforzare le misure di sicurezza per prevenire tali episodi in futuro.
Il ruolo degli Stati Uniti e di Donald Trump
Putin sembra guardare alla mediazione americana per un possibile accordo di pace, dichiarandosi pronto a incontrare il presidente eletto Donald Trump. L’eventuale riduzione degli aiuti militari statunitensi all’Ucraina, ipotizzata dall’inviato speciale Keith Kellog, potrebbe segnare un punto di svolta nel conflitto.
La posizione dell’Unione Europea
Nel frattempo, l’Europa si interroga sulle proprie strategie. Kaja Kallas, Alta rappresentante per gli Affari Esteri dell’UE, ha invitato i leader europei a evitare «piani di pace vuoti» che non tengano conto delle reali intenzioni della Russia. «Non possiamo parlare di pace quando Putin non vuole la pace», ha dichiarato la politica estone.
Italia e il ricordo di Berlusconi
Putin ha dedicato parole affettuose all’Italia e al suo rapporto con Silvio Berlusconi, definendolo «una persona calda e tenace» che ha contribuito a rafforzare i legami tra Roma e Mosca. Il leader russo ha sottolineato la simpatia reciproca tra i due Paesi, nonostante le tensioni geopolitiche attuali.
La Siria e la caduta di Assad
Sul fronte mediorientale, Putin ha minimizzato la caduta di Bashar al-Assad, ora rifugiato a Mosca, definendo l’intervento russo in Siria un successo. «Abbiamo evitato l’emergere di un focolaio terroristico», ha dichiarato. Tuttavia, il leader russo ha criticato il ruolo di Israele, ritenendolo «il maggior beneficiario della crisi siriana».
La visione di Putin per il futuro
Il discorso si è concluso con un messaggio chiaro: la Russia è determinata a raggiungere i propri obiettivi, nonostante le difficoltà. La disponibilità a negoziare sembra reale, ma restano molteplici ostacoli legati alle condizioni imposte dal Cremlino e alla mancanza di fiducia reciproca tra le parti coinvolte.
Il discorso di Vladimir Putin evidenzia un tentativo di proiettare forza e apertura al dialogo, ma anche di consolidare la posizione della Russia nei teatri geopolitici chiave. Mentre il conflitto in Ucraina prosegue, la ricerca di una soluzione diplomatica appare ancora lontana e complessa.