maradona

Si terrà giovedì 20 marzo presso il tribunale penale di San Isidro la quarta udienza del processo per la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020. Durante l’udienza dovrebbero deporre due medici esterni all’équipe sanitaria che lo aveva in cura nei suoi ultimi giorni di vita.

Scontro tra accusa e difesa: si apre la battaglia legale

La fase processuale si fa sempre più intensa, con un duro confronto tra gli avvocati degli otto medici e infermieri imputati e i pubblici ministeri della Procura di San Isidro. La difesa punta a dimostrare che le condizioni di Maradona erano già gravissime e che i sanitari non avrebbero potuto salvarlo.

Parallelamente alla battaglia legale, il caso sta assumendo una forte risonanza mediatica: in un programma televisivo argentino è stata mostrata una scheda clinica con dati che proverebbero il grave stato di salute dell'ex campione.

Il quadro clinico di Maradona: la difesa punta sulla gravità delle sue condizioni

Secondo i legali dell'équipe medica, l’ex calciatore non era curabile, data la molteplicità di patologie di cui soffriva:

  • Deterioramento cognitivo
  • Epatite B e cirrosi
  • Insufficienza renale e infezione urinaria
  • Obesità (95 kg per 1,60 metri di altezza)
  • Iperglicemia e anemia cronica
  • Un cuore estremamente affaticato, con un peso di 503 grammi

In sostanza, secondo la difesa, il neurochirurgo Leopoldo Luque e gli altri medici non possono essere ritenuti responsabili della sua morte, perché le sue condizioni erano già irreversibili.

L’accusa: "I medici lo hanno spinto verso la morte"

Di tutt’altro parere la Procura di San Isidro, secondo la quale Maradona si sarebbe potuto salvare con un trattamento più adeguato. La tesi dei magistrati è che i medici, invece di assisterlo in modo corretto, lo abbiano trascurato fino a condurlo alla morte.

L’accusa più grave è l’omicidio con dolo eventuale, un reato che comporta pene severissime in Argentina.

La richiesta di giustizia da parte del popolo argentino

La morte di Maradona ha lasciato una ferita profonda in Argentina, dove il processo viene seguito con grande attenzione dall’opinione pubblica. Molti tifosi e familiari chiedono giustizia e puntano il dito contro i medici, accusandoli di aver abbandonato il campione al suo destino.

La prossima udienza sarà cruciale per il destino degli otto imputati, mentre il mondo del calcio e i tifosi di El Pibe de Oro restano in attesa di risposte definitive sulla fine del loro idolo.

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