"Vorrei sapere i nomi". Al professor Giulio Tarro non torna proprio la decisione del premier di Giuseppe Conte, già annunciata, di voler prorogare lo stato d'emergenza da coronavirus di altri 6 mesi.
Il premier si auto-assegnerebbe pieni poteri fino al 31 dicembre 2020, di fatto quasi un anno intero di procedure democratiche sospese. Mai accaduto, se non in tempo di guerra.
E se nel pieno della guerra vera, quella sanitaria, nessuno, neanche nell'opposizione di centrodestra, si è scandalizzato per l'accentramento dei poteri a Palazzo Chigi.
Già verso la fine della Fase 1 la protesta ha iniziato a sollevarsi da più parti della comunità politica, ma pure della società civile e della comunità scientifica.
Le parole di Tarro
Tarro, "da virologo", su Twitter chiede i "nomi e cognomi degli esperti che hanno consigliato a Conte di prolungare uno stato di emergenza epidemiologica che non esiste, che è solo una invenzione a scopi politici".
La tesi è forte, condivisa però da molti esponenti anche di primo piano come
Vittorio Sgarbi,
Paolo Becchi,
Alessandro Meluzzi e
Carlo Taormina. Una risposta al professore sarebbe già arrivata tramite retroscena del Giornale, secondo cui sarebbero stati tenuti all'oscuro della decisione di Conte anche i membri del
Comitato tecnico scientifico. Un "golpetto" anche ai danni del governo-ombra.
Parla il virologo che ha scoperto l'ebola
“La pandemia è appena cominciata”, così esordisce il virologo che ha scoperto l’Ebola. Se qualcuno pensa, ad oggi, che la PANDEMIA da CORONAVIRUS, sia solo un lontano ricordo, si sbaglia di grosso. Purtroppo, seppur in Italia, la situazione è nettamente migliorata.
In altre parti del mondo
La pandemia da COVID-19 sta letteralmente mandando in tilt i sistemi sanitari di intere nazioni, con centinaia di migliaia di casi positivi giornalieri e purtroppo anche migliaia di morti. Fa specie quello che sta accadendo negli Stati Uniti con un record giornaliero di 54.000 nuovi contagi. Questo deve far riflettere quanto sia attiva, tutt’oggi, la diffusione del CORONAVIRUS.
Ad affermarlo è anche Peter Piot
Uno tra i massimi virologi mondiali impegnato nello studio dei nuovi virus. Piot, direttore della London School of Hygiene and Tropical Medicine nel Regno Unito e consigliere speciale della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ad appena 27 anni contribuì a scoprire l’EBOLA. Con il Coronavirus ha avuto un incontro ravvicinato: all’inizio di quest’anno è risultato positivo al tampone, ora sta bene. Fonte: Libero Quotidiano
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