Andrea Ciccone ha perso la sua battaglia. Stamattina è deceduto all'ospedale Maggiore di Bologna, dove era stato ricoverato in condizioni critiche dal 15 giugno scorso. Si trattava del ragazzo di 16 anni di Castello d'Argile, animatore dell'iniziativa "Estate ragazzi" della parrocchia, che era stato investito da un'automobile mentre giocava con un amico.

Nel corso di una corsa con l'amico, Andrea è finito sulla strada, precisamente in via Europa Unita, quando in quel momento, per una tragica coincidenza, sopraggiungeva un'auto.

Nonostante la bassa velocità dell'automobile, l'impatto è stato inevitabile e il ragazzo ha battuto la testa.

"Caro Andrea", dichiara il sindaco di Argile Alessandro Erriquez, "mai avrei voluto salutarti in questo modo, a nome di tutta la comunità di Castello d'Argile. Hai combattuto come un leone per aggrapparti alla vita. Hai lottato come solo tu sapevi fare, quando volavi tra i pali per evitare gol nella nostra mitica categoria 2007 ('Cicco le para tutte', dicevamo). Il destino, questa volta, è stato beffardo. Così beffardo da pietrificarci nel dolore che stiamo vivendo."

Il ragazzo morto, Andrea Ciccone. Sulla destra il luogo dell'incidente

Il sindaco prosegue: "Oggi, abbiamo la certezza che saremo vicini alla tua meravigliosa famiglia, alle tue amiche e ai tuoi amici, per aiutarli ad affrontare il terribile vuoto che già si fa sentire. Ciao Cicco, ti voglio bene. Il tuo sindaco."

Addio ad Andrea Ciccone, il ragazzo di 16 anni morto per una drammatica fatalità

La famiglia esprime gratitudine per il sostegno ricevuto in questi momenti di profonda sofferenza. In occasione dell'ultimo saluto ad Andrea, la data dei funerali ancora non è stata stabilita, ma il sindaco annuncia che sarà proclamato il lutto cittadino. "Anche a nome della famiglia stessa", aggiunge Erriquez, "chiedo di rispettare giornate di sobrietà e di osservare un silenzio rispettoso".

Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Terrore sulla Tangenziale di Napoli, auto prende fuoco all'improvviso: un uomo e una donna in fin di vita