alberto stasi

Il 28 aprile 2025 segna una nuova fase per Alberto Stasi, il 41enne condannato a 16 anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. Oggi, infatti, entra ufficialmente in vigore la semilibertà concessagli dal Tribunale di Sorveglianza, consentendo a Stasi di trascorrere più di 12 ore fuori dal carcere di Bollate, dove ha scontato la sua pena fino a questo momento. Questo provvedimento segna il primo giorno della sua quotidianità con maggiore libertà, pur mantenendo un controllo rigoroso sulle sue azioni.

Il primo giorno di semilibertà: lavoro e attività quotidiane

Il primo giorno di semilibertà di Alberto Stasi si è svolto come previsto: la mattina ha lasciato il carcere di Bollate per recarsi al lavoro, una delle libertà principali concesse dal nuovo regime. Stasi, infatti, può ora trascorrere la sua giornata lavorativa fuori dal carcere, ma deve rientrare in struttura la sera, entro l'orario stabilito. Questo permette di avvicinarsi progressivamente alla vita civile, seppur con limitazioni precise.

Un'altra novità significativa è che Stasi può dedicarsi anche ad attività private senza necessità di specifiche autorizzazioni. La semilibertà gli consente di prendere una pausa al bar, incontrare amici o pranzare in un locale a sua scelta, libertà che prima gli era preclusa durante la detenzione. Non solo: gli sono stati restituiti i suoi documenti personali, inclusa la patente di guida, segno che, passo dopo passo, si sta avvicinando alla possibilità di rientrare nella società in modo più autonomo.

Prescrizioni e limitazioni imposte al condannato

Nonostante le nuove libertà concesse, Alberto Stasi deve comunque rispettare una serie di prescrizioni e limitazioniimposte dal tribunale. La semilibertà non significa libertà assoluta. Una delle restrizioni più importanti riguarda l’impossibilità di frequentare persone con precedenti penali, un divieto che si inserisce nel contesto di sicurezza e protezione delle persone a lui vicine.

Inoltre, Stasi non è obbligato a partecipare a programmi di reinserimento sociale aggiuntivi rispetto a quelli già programmati, ma deve comunque seguire un percorso di recupero sociale. L’avvocato Giada Bocellari, che lo assiste, ha precisato che le prescrizioni applicate sono quelle standard in situazioni simili, che mirano a favorire il reinserimento graduale e controllato del condannato nella società.

Il weekend di Pasqua e il futuro di Alberto Stasi

Nonostante il beneficio della semilibertà, Alberto Stasi ha trascorso il fine settimana di Pasqua all'interno del carcere, come previsto dal provvedimento che regola la sua condizione. La semilibertà non implica una libertà totale, e il percorso di reintegrazione continua con il monitoraggio costante da parte delle autorità competenti. Questo passo rappresenta una fase intermedia, che dovrà dimostrare la sua compatibilità con la vita in società.

Il caso di Alberto Stasi continua a suscitare attenzione e polemiche. Nonostante l’esecuzione della pena e la sua condanna definitiva, la semilibertà rappresenta per lui una seconda possibilità, ma il cammino verso il pieno reinserimento nella vita sociale è ancora lungo e stretto.

Il futuro di Alberto Stasi e la semilibertà

Alberto Stasi ha iniziato ufficialmente il suo percorso di semilibertà, un’opportunità che segna l’inizio di un possibile reinserimento nella società. Il suo caso rimane uno dei più discussi in Italia, considerando la gravità del crimine commesso e l'opinione pubblica ancora divisa sulla sua condanna. Tuttavia, con il rispetto delle limitazioni imposte dal Tribunale, Stasi dovrà affrontare questa nuova fase della sua vita cercando di rimanere in linea con gli impegni presi davanti alla giustizia.

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