Tony Colombo dopo l’arresto: “Io troppo disponibile con tutti. Il mio era un aiuto morale”

Tony Colombo, noto cantante neomelodico, si è difeso dopo essere stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta sulla camorra di Secondigliano. Colombo accusato di accordi con il clan di Vincenzo Di Lauro, secondogenito del capoclan Ciruzzo 'o milionario, ed è attualmente detenuto in carcere.

Tra gli episodi contestati dalla pubblica accusa ci sono l'uso di un capannone per la produzione di tabacco di contrabbando e la stipulazione di accordi con Vincenzo Di Lauro per la distribuzione di magliette griffate Corleone.

Tony Colombo ha difeso le sue azioni di fronte al giudice del Tribunale di Napoli

Sostenendo che nulla di ciò che ha fatto è illegale. Ma che il suo era un investimento con Vincenzo Di Lauro per la commercializzazione di magliette griffate. Inoltre afferma ancora che si trattava solo di uno dei suoi tanti contatti in una rete di distribuzione radicata anche in altri punti vendita della città. Riguardo al capannone di tabacco sequestrato ad Acerra, ha dichiarato di non saperne nulla, sostenendo di aver fornito solo un aiuto morale a un parente.

Durante l'udienza, Colombo ha sottolineato le sue doti artistiche che lo hanno portato a esibirsi in tutto il mondo e ha ammesso di essere stato troppo disponibile ad aiutare gli altri. Tuttavia, sia lui che sua moglie Tina Rispoli, già vedova di un affiliato alla camorra, rimangono detenuti in carcere.

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