L’importo del Reddito di Cittadinanza deve essere speso entro il mese successivo, altrimenti l’INPS procede con una decurtazione dei soldi non spesi nella ricarica successiva. È dunque necessario comprendere con esattezza entro quando spendere la ricarica per evitare di perderne una parte. Infatti, per il sussidio sono previste due tipologie di taglio delle somme non spese: la prima ha una cadenza mensile, mentre la seconda semestrale. Vediamo insieme.

Reddito di cittadinanza 2022: entro quanto va speso?

Il Reddito di cittadinanza viene erogato ogni 27 del mese e di conseguenza i beneficiari del sussidio hanno poco più di 30 giorni per spendere la ricarica del mese. Infatti, l’importo va speso entro il mese successivo a quello di erogazione, altrimenti le somme non spese verranno detratte dalla ricarica successiva. Nel caso in cui dovessero esserci delle somme residue alla fine del mese è necessario che queste vengano spese entro i sei mesi successivi, poiché ogni semestre l’Inps effettua una seconda valutazione di ciò che non viene speso e prosegue con un’ulteriore decurtazione.

Come funziona la decurtazione mensile

A indicare le modalità per il taglio delle somme non spese del reddito di cittadinanza è stato il decreto del ministero del Lavoro pubblicato il 2 marzo 2020, dove l’articolo 2 disciplina le modalità con cui opera la decurtazione mensile. È specificato che nel caso in cui l’Inps dovesse accertare un importo non speso alla fine del mese successivo a quello di pagamento allora proseguirà con la sottrazione dalla mensilità successiva di una certa somma, calcolata tenendo conto dei due seguenti limiti:
  • il limite massimo dell’importo sottratto non può, in ogni caso, superare il 20% del beneficio mensile erogato e non speso;
  • se l’importo risulta inferiore al 20% del beneficio minimo, pari a 8 euro, la decurtazione non opera.
A tal proposito, è bene specificare che, come spiegato dall’Inps:
La verifica dell’effettiva spesa mensile viene effettuata attraverso il confronto tra il saldo disponibile sulla Carta Rdc nell’ultimo giorno di ciascun mese, al netto degli eventuali arretrati erogati nel semestre in corso e in quello precedente, e il valore del beneficio mensile effettivamente erogato nel mese.
Nel computo della decurtazione, però, non rientrano gli arretrati né gli importi erogati nei periodi successivi a quelli di competenza. Nel caso in cui il valore del saldo dovesse risultare superiore a quello del beneficio:
la differenza è integralmente sottratta dal beneficio erogato nel mese successivo, ovvero, se non capiente, dalla disponibilità della carta fino a capienza.
Fonte: I-dome Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
È morto Archie Battersbee, staccata la spina al ragazzo di 12 anni in coma da 4 mesi. I genitori non volevano