Incidente in moto, morto il giudice Stefano Venturini. Aveva 63 anni
Stefano Venturini, giudice di 63 anni originario di Tagliacozzo, è deceduto in seguito a un grave incidente stradale a Roma. La comunità della Marsica e la Corte d’Appello di Roma piangono la sua scomparsa
La notizia della morte del giudice Stefano Venturini ha scosso profondamente la comunità della Marsica e il mondo giudiziario romano. Il 63enne, noto per la sua lunga carriera al tribunale di Avezzano e, più recentemente, alla Corte d’Appello di Roma, è rimasto vittima di un tragico incidente stradale avvenuto sulla via Cassia a Roma. Stefano Venturini era un giudice stimato e rispettato, con una carriera dedicata alla giustizia e alla legalità.
L’incidente è avvenuto mentre Venturini stava viaggiando in moto verso la Corte d’Appello di Roma, dove lavorava dal 2016. La dinamica dell'incidente, avvenuto sulla Cassia, coinvolgeva anche un’altra moto. Sebbene i primi soccorsi siano arrivati prontamente e il giudice sia stato trasportato d'urgenza all'ospedale Sant'Andrea, le gravi fratture agli arti e il trauma cranico riportati durante l'incidente si sono rivelati fatali. Dopo un iniziale miglioramento delle sue condizioni, il quadro clinico è peggiorato rapidamente, portando alla sua scomparsa.
Una carriera dedicata alla Giustizia
Stefano Venturini era un volto noto e rispettato nel sistema giudiziario italiano, soprattutto nella Marsica, dove ha lavorato per oltre un decennio. Fino al 2016, Venturini ha prestato servizio presso il tribunale di Avezzano, ricoprendo anche il ruolo di presidente del collegio penale. Durante il suo periodo ad Avezzano, ha gestito alcuni dei casi più rilevanti e ha contribuito attivamente alla formazione e sensibilizzazione sulla legalità, tenendo numerosi incontri con le scuole locali.
La comunità marsicana e la Corte d’Appello di Roma hanno espresso il loro profondo cordoglio per la perdita di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio della giustizia. Venturini era conosciuto non solo per la sua competenza professionale, ma anche per il suo impegno a livello sociale e formativo. Molti avvocati e colleghi lo ricordano come un giudice giusto, appassionato e sempre disponibile a condividere il suo sapere.
Il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, ha dichiarato: "La morte di Stefano Venturini è una perdita incommensurabile per la nostra comunità. Il suo contributo al nostro sistema giudiziario e alla promozione della legalità tra i giovani è stato immenso. Le sue lezioni e il suo esempio continueranno a vivere nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui."
Oltre al suo impegno professionale, Stefano Venturini era un appassionato motociclista e sciatore. Amava utilizzare la moto non solo per i suoi spostamenti quotidiani verso Roma, ma anche per lunghe passeggiate nei momenti di svago. Inoltre, era un appassionato di sci e per molti anni ha insegnato come maestro nella stazione sciistica di Ovindoli. La sua passione per la moto, purtroppo, è stata fatale in quest'ultima tragica occasione.
Un dolore che si ripete
La famiglia Venturini ha già dovuto affrontare un tragico incidente stradale in passato. Nel 2014, il fratello di Stefano, Paolo, è stato travolto e ucciso da un'auto a Roma. L’auto lo sbalzò a circa 20 metri di distanza, causando la sua morte sul colpo. Questo ulteriore lutto rende la scomparsa di Stefano ancora più dolorosa per i suoi cari.
Stefano Venturini lascia un'eredità significativa nel campo della giustizia. La sua dedizione, la sua integrità e il suo impegno per la legalità hanno toccato molte vite e continueranno a influenzare positivamente la comunità marsicana e quella romana. Le sue lezioni e il suo esempio rimarranno vivi nel ricordo di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui.
I funerali di Stefano Venturini si terranno nei prossimi giorni a Tagliacozzo, dove la comunità si riunirà per rendere omaggio a un uomo che ha dedicato la sua vita alla giustizia e al servizio della società.