Centri migranti in Albania: Piantedosi annuncia nuovi Cpr
Il Ministro dell’Interno difende la strategia del governo sull’immigrazione, respinge le critiche sui costi e chiarisce la sua posizione sulle elezioni regionali in Campania
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in un’intervista al Corriere della Sera, ha ribadito la validità del progetto dei centri per migranti in Albania e l’intenzione di riattivare i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) anche in Italia. Piantedosi ha inoltre affrontato le critiche sui costi delle strutture, difendendo l’efficacia della strategia governativa e sottolineando come questa rappresenti una risposta diretta al mandato elettorale ricevuto dal centrodestra. Il Ministro ha escluso una sua candidatura alle elezioni regionali in Campania, affermando di voler continuare a concentrarsi sul proprio incarico ministeriale.
Centri in Albania: “Strumento efficace per velocizzare le procedure”
Secondo Piantedosi, i centri in Albania sono ormai pronti e rappresentano uno strumento fondamentale per velocizzare le procedure di protezione internazionale e i rimpatri di chi non ha diritto a rimanere in Italia. Il Ministro ha spiegato che il progetto non subirà interruzioni, anche nel caso di un’eventuale sentenza sfavorevole da parte della Corte di Giustizia Europea: “Non credo che questo potrà succedere, almeno non in termini tali da impedire del tutto che il progetto possa decollare ed essere efficace”.
Piantedosi ha inoltre sottolineato che la linea del governo rispecchia la volontà degli elettori, che hanno dato un mandato chiaro alla coalizione di centrodestra per affrontare in modo deciso il problema dell’immigrazione irregolare.
Le nuove regole europee dal 2026
Il Ministro ha anticipato che dal 2026 entreranno in vigore nuove regole europee che prevedono procedure più rapide e l’uso di centri di trattenimento, simili a quelli realizzati in Albania, Modica e Porto Empedocle. Ha ricordato che la decisione di investire in queste strutture è stata presa durante il Consiglio dei Ministri dell’Interno europeo dell’estate 2023, quando una scelta del genere “non era affatto scontata”.
Per quanto riguarda i costi delle strutture, Piantedosi ha chiarito che i 650 milioni di euro previsti in cinque anni rappresentano una stima massima e non necessariamente il costo effettivo. Ha inoltre respinto le critiche, sottolineando che in passato gli stessi ambienti avevano accusato il governo di sottofinanziare i centri di accoglienza.
Il ruolo dei Cpr: una soluzione a lungo termine
Il Ministro ha difeso l’efficacia dei Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio), dichiarando che, una volta a regime, potranno produrre effetti positivi sul lungo periodo, sia per i migranti che non hanno prospettive di integrazione, sia per l’intero sistema di gestione dei flussi migratori.
Piantedosi ha sottolineato come il governo abbia ereditato una situazione complessa, con un peso economico di circa due miliardi di euro e una gestione spesso definita “non accettabile”.
Le critiche delle Ong: la risposta di Piantedosi
In merito alle proteste delle Ong, il Ministro ha respinto con forza le accuse secondo cui il governo impedirebbe i salvataggi in mare: “È falso e offensivo sostenere che vengano impediti i salvataggi. Le nostre unità navali operano con impegno e professionalità riconosciuti a livello internazionale”.
Ha poi criticato le modalità operative di alcune organizzazioni, affermando che “il modo sregolato con cui spesso si svolgono le operazioni finisce per favorire l’azione dei trafficanti e incentivare traversate pericolose”.
Nessuna candidatura alle regionali in Campania
Il Ministro ha escluso categoricamente la sua candidatura alle elezioni regionali in Campania, affermando con chiarezza: “Assolutamente no e l’ho già detto più volte. Sono totalmente concentrato nello svolgimento dell’incarico che mi è stato affidato”.
Ha aggiunto che nessuno gli ha realmente chiesto di candidarsi e che il centrodestra ha già “molte personalità politiche radicate sul territorio” in grado di rappresentare adeguatamente la coalizione.
Il rapporto con Matteo Salvini
Piantedosi ha parlato anche di Matteo Salvini, difendendo il lavoro svolto dal leader della Lega durante il suo mandato come Ministro dell’Interno: “Salvini, in poco più di un anno, fece un ottimo lavoro al Viminale ed io ho avuto il privilegio di essere stato partecipe di quella stagione”.
Ha poi respinto le speculazioni su eventuali divisioni interne alla maggioranza: “Chi vuole insistere a proporre una connotazione divisiva all’esito del processo Open Arms si deve rassegnare”.
Prospettive future e gestione dell’immigrazione
Il Ministro ha ribadito che il governo intende proseguire sulla linea tracciata, concentrandosi sulla gestione efficace dei flussi migratori e sull’ottimizzazione dei Centri di permanenza per il rimpatrio.
Piantedosi ha concluso affermando che il lavoro svolto finora ha già portato a risultati concreti, e che la strategia adottata rappresenta un modello replicabile anche a livello europeo.
Un impegno per il futuro
Il progetto dei centri in Albania e la riattivazione dei Cpr in Italia rappresentano un passo importante nella gestione dell’immigrazione irregolare. Il Ministro Piantedosi ha ribadito il suo impegno per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, sottolineando che la strategia del governo si basa su chiare indicazioni elettorali e su una visione di lungo termine.
Il vertice a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni e Antonio Tajani sarà cruciale per delineare i prossimi passi di una politica che mira a coniugare controllo delle frontiere, rispetto dei diritti umani e sicurezza nazionale.