NAPOLI. Non si ferma l’ondata di
maltempo sul
capoluogo campano. Oggi 8 dicembre, giorno della celebrazione dell’Immacolata, resteranno chiusi parchi e cimiteri cittadini.
Ordinanza a Napoli
La chiusura è stata disposta nell’
ordinanza firmata dal sindaco, Luigi
de Magistris a seguito dell’
allerta meteo di livello Arancione emanato dalla Protezione civile regionale con previsione d’Fenomeni rilevanti: “
precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, localmente di moderata o forte intensità e venti localmente forti meridionali con raffiche, in attenuazione al pomeriggio, mare agitato con possibili mareggiate lungo le coste esposte".
E’ ancora allerta meteo in Campania. Festa dell’Immacolata sotto l’acqua tra nubifragi e gelo
E’ ancora allerta meteo in Campania. La Protezione Civile della Regione CAMPANIA ha emanato un avviso di allerta meteo di colore “Arancione” valevole a partire dalla mezzanotte per le successive 24 ore, quindi per l’intera giornata di domani 8 dicembre.
L’allerta meteo riguarda l’intero territorio regionale
Si prevedono, si legge in una nota, “precipitazioni anche a carattere di rovescio o temporale, localmente di forte intensita’.
Previsti anche venti localmente forti meridionali con raffiche e mare agitato con possibili mareggiate”. Su tutte le zone il livello di rischio e’ “Arancione”, ad eccezione delle zone Alta Irpinia, Sannio e Tanagro dove l’allerta e’ di colore “Giallo”.
In particolare:
sulle zone Piana campana, Napoli, Isole, Area Vesuviana, Alto Volturno e Matese il rischio per il territorio e’ di livello “Arancione”, cioe’ diffuso sull’intera area, e riguarda sia fenomeni di dissesto idrogeologico che di rischio idraulico.
Penisola sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini, Tusciano e Alto Sele, Piana Sele e Alto e Basso Cilento l’allerta e’ sempre di colore “Arancione”, quindi estesa su tutta l’area, ma relativo a fenomeni di dissesto idrogeologico. Sulle zone Alta Irpinia, Sannio e Tanagro, invece, il livello del rischio e’ “Giallo” e localizzato.
Frane possibili, scrivono dalla Protezione Civile, “frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango; significativi ruscellamenti superficiali, anche con trasporto di materiale, possibili voragini per fenomeni di erosione.
Allagamenti di locali interrati e di quelli a pian terreno; significativo innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticita’ locali.
Scorrimento superficiale delle acque nelle strade e possibili fenomeni di rigurgito delle acque piovane con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse; fenomeni franosi e possibili cadute massi per condizioni idrogeologiche fragili, per effetto anche della saturazione dei suoli”.
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