"Draghi, non demolire le nostre case". La Campania chiede una tregua. L'emergenza sanitaria invita tutti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, sarebbe meglio rimandare a fine pandemia l'operazione di demolizioni.
Draghi, aiutaci tu
La Campania chiede al premier Mario Draghi di sospendere i provvedimenti di demolizione delle abitazioni e dei manufatti abusivi su tutto il territorio nazionale fino al 31 dicembre 2021 o, in subordine, fino all'uscita dall'emergenza sanitaria.
La richiesta, sottoscritta da tutti i capigruppo del Consiglio regionale della Campania, da oltre cento sindaci dei Comuni di tutte le province della Campania, dai presidenti dell'Anci e dell'associazione dei comuni delle isole minori, è indirizzata al premier Mario Draghi.
L'appello
Considerato che "la permanenza nelle proprie dimore e' stata riconosciuta come uno dei piu' importanti strumenti di contrasto alla diffusione del virus", e tenuto conto dell'aumento dei contagi non solo in Campania ma nel resto del Paese che impone una piu' rigida attuazione delle misure di prevenzione della pandemia, i sottoscrittori pongono l'accento sulla "palese inopportunità di dare seguito a provvedimenti che pur se legittimi, allo stato e in concreto appaiono oltremodo gravosi per i relativi destinatari", che si troverebbero senza piu' un luogo in cui vivere non potendo contare su un alloggio alternativo ne' sulle possibilita' economiche di trovarlo.
Chi ha aderito
L'adesione alla richiesta da parte di tutti i capigruppo regionali - Mario Casillo (Partito Democratico); Annarita Patriarca (Forza Italia); Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle); Tommaso Pellegrino (Italia Viva); Pasquale Di Fenza (Piu' Europa-Liberal Democratici-Moderati-Europa Verde); Giovanni Porcelli (Campania Libera); Corrado Matera (Gruppo Misto); Michele Schiano di Visconti (Fratelli d'Italia); Carmine Mocerino (De Luca Presidente ); Gianpiero Zinzi (Lega) - e' testimonianza di una comune volonta' tesa a evitare l'insorgere di un'emergenza sociale in una fase oltremodo delicata per la nostra regione, che paga piu' di altre le conseguenze della terza ondata di contagi. Un tema rispetto al quale, per esplicito impegno degli stessi capigruppo regionali, saranno coinvolti anche i presidenti dei rispettivi gruppi parlamentari di Camera e Senato, per un maggiore sostegno nell'iter parlamentare.
Intanto, ancora un morto nel Napoletano: cresce la paura
Covid. Non si arresta la curva di contagi nel territorio Napoletano e in Campania. Non si arresta nemmeno il numero dei morti. Ancora un morto a Torre Annunziata.
Nel Napoletano si piange per la morte di un 65enne. L'uomo, di Torre Annunziata, era risultato positivo al virus. Sconcerto in tutta la comunità Cordoglio dalle autorità locali. Il comune lascia un messaggio di cordoglio
«L’Amministrazione Comunale - afferma il sindaco Vincenzo Ascione - partecipa commossa al dolore dei familiari della persona scomparsa, ed esprime loro le proprie condoglianze».
Registrati 17 nuovi casi di contagio da Covid-19 a fronte di 230 tamponi processati, con l’indice di positività che si attesta al 7,39 per cento. Nel frattempo si registrano anche 59 guarigioni. Sono 494 i cittadini attualmente risultati positivi.
Sale a 3.955 il numero delle persone che hanno contratto il Coronavirus a Torre Annunziata dall’inizio dell’emergenza sanitaria, di cui 3.386 guarite e 75 decedute.
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