Leverano piange Irene Agostinacchio: aveva solo 23 anni
La comunità è sconvolta dalla tragica scomparsa della giovane deceduta a seguito di un’esplosione avvenuta nella casa di famiglia a Porto Cesareo
La comunità di Leverano, in provincia di Lecce, è sotto choc per la morte prematura di Irene Agostinacchio, una giovane di 23 anni.
Irene era una ragazza amata e conosciuta per la sua dolcezza e purezza d'animo.
La notizia della sua scomparsa ha gettato nella disperazione i suoi cari: la mamma, la sorella, il fratello, il fidanzato, i nonni, gli zii, i cugini e tutta la comunità che si stringe attorno alla famiglia in questo momento di profondo dolore.
L’Addio a Irene e il Cordoglio della Comunità
Le esequie di Irene Agostinacchio si terranno oggi, martedì 20 agosto, nella Chiesa Spirito Santo a Gravina in Puglia, a partire dalle ore 16:00. Familiari, amici e conoscenti potranno dare un ultimo saluto alla giovane a partire dalle ore 15:00. La tumulazione avverrà domani mattina, mercoledì 21 agosto, presso il cimitero di Leverano, alle ore 09:30. La famiglia ha deciso di dispensare dalle visite per poter vivere il lutto in forma privata.
La tragedia che ha colpito la famiglia Agostinacchio ha scosso profondamente l’intera comunità di Leverano e non solo, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di tutti coloro che conoscevano Irene e il suo amato padre.
Le Condizioni Critiche e il Tragico Epilogo
Irene era rimasta gravemente ferita nell'esplosione che ha devastato l'abitazione familiare a Porto Cesareo, nel cuore del Salento. L'incidente è avvenuto la notte tra il 14 e il 15 agosto, vigilia di Ferragosto. Irene, il padre Giuseppe Agostinacchio, odontoiatra di 58 anni, e il fidanzato della giovane, un 24enne, erano tutti presenti nell’abitazione al momento della deflagrazione, causata da una fuga di gas.
Giuseppe Agostinacchio, già ricoverato in condizioni disperate presso il Centro Grandi Ustionati dell'ospedale Perrino di Brindisi, non è riuscito a sopravvivere alle gravi ustioni che ricoprivano il 60% del suo corpo e alle complicazioni cardiache sopraggiunte. La sua morte, avvenuta pochi giorni dopo l'esplosione, ha preceduto quella della figlia Irene, che era stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico, ma che non ha purtroppo superato le gravissime ferite riportate.
Il fidanzato di Irene, anch'egli coinvolto nella tragedia, è tuttora ricoverato in gravi condizioni presso l'ospedale di Bari, mentre l'intera comunità segue con apprensione l'evolversi della situazione.
La Dinamica dell'Incidente e le Indagini in Corso
La deflagrazione, avvenuta nell'abitazione situata in via dei Bacini, una strada che costeggia i lidi di Porto Cesareo, ha scosso l'intera zona. Secondo le ricostruzioni iniziali, l'esplosione è stata provocata da una fuga di gas proveniente da un tubo di collegamento che univa una bombola di GPL alla cucina, situata al piano terra della villetta.
L'odore di gas era stato percepito dai familiari appena rientrati da Brindisi, dove avevano accolto il fidanzato di Irene. Nonostante i tentativi di individuare la causa della fuga di gas, l'esplosione è avvenuta improvvisamente, investendo i tre presenti con una violenta fiammata.
Le forze dell'ordine, con il supporto dei Vigili del Fuoco di Lecce e del distaccamento di Veglie, sono intervenute tempestivamente. Tuttavia, nonostante i rapidi soccorsi, la gravità delle ustioni riportate da Irene e da suo padre si è rivelata fatale. L’immobile è stato posto sotto sequestro per consentire agli inquirenti di condurre indagini più approfondite. L’inchiesta, affidata al pm Luigi Mastroniani, mira a chiarire tutte le dinamiche dell’accaduto e a stabilire eventuali responsabilità.