Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso forti critiche verso il progetto di autonomia differenziata, accusando il governo di danneggiare la sanità pubblica, specialmente nelle regioni meridionali. 

Durante il suo intervento alla cerimonia del Giuramento di Ippocrate a Città della Scienza, De Luca ha puntato il dito contro le scelte politiche degli ultimi anni, additando anche i governi di centrosinistra per aver avviato un percorso che, a suo dire, porta verso un sistema sanitario nazionale sempre più diseguale.

L’accusa di De Luca: “Responsabilità dei governi di centrosinistra”

De Luca ha ricordato il 2019 come un anno cruciale per l’avvio dell’autonomia differenziata, attribuendo la responsabilità al governo di centrosinistra di allora. "Con il governo Gentiloni e il ministro Letta, venne firmato un preaccordo con le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, aprendo così una pericolosa strada verso un’autonomia che minaccia la sanità e la scuola pubblica nel Sud," ha affermato De Luca. Per il governatore, quella firma ha rappresentato un "errore drammatico" che ha portato alla legge Calderoli, contro la quale la Campania si oppone strenuamente e in quasi totale solitudine.

L’autonomia differenziata e il rischio per il Sud

Il punto centrale delle critiche di De Luca riguarda la possibilità, introdotta dalla legge, che le regioni settentrionali possano applicare contratti integrativi regionali per il personale sanitario, utilizzando parte del cosiddetto "residuo fiscale" – ossia le tasse prodotte nelle stesse regioni. Per De Luca, questa mossa favorirebbe le regioni più ricche, in grado di offrire stipendi molto più alti rispetto alle regioni del Sud, causando un impoverimento del personale sanitario meridionale. "Se viene concessa questa possibilità," ha ribadito De Luca, "la sanità pubblica nel Sud è destinata a scomparire."

Una battaglia per l’equità nella sanità pubblica

Durante il suo discorso, De Luca ha espresso preoccupazione per la tenuta del servizio sanitario nazionale, che considera uno dei pilastri della civiltà italiana. Secondo il governatore, un sistema sanitario nazionale equo deve garantire gli stessi servizi su tutto il territorio, indipendentemente dalla regione di appartenenza. Ha sottolineato che le sue critiche al progetto di autonomia differenziata si basano sulla volontà di evitare un’Italia “a due velocità,” dove il Sud subisce gli effetti di una sanità sottodimensionata e carente.

Le parole del governatore: un appello al Governo

In conclusione, De Luca ha lanciato un appello al governo e ai suoi colleghi, chiedendo maggiore determinazione nella difesa dei diritti delle regioni meridionali. "Servono azioni concrete per impedire che la sanità pubblica diventi un servizio esclusivo delle regioni più ricche," ha dichiarato, aggiungendo di voler evitare che l’Italia torni a una disparità regionale tale da vanificare gli sforzi fatti negli ultimi decenni per raggiungere l’equità territoriale.

Quella di De Luca si conferma come una posizione di resistenza all'autonomia differenziata, in difesa di una sanità pubblica uguale per tutti e di una coesione territoriale che eviti ulteriori fratture tra Nord e Sud.

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