Nuova ordinanza De Luca e De Magistris inaugura l'albero di piazza Plebiscito per ridare un pò di sollievo ai napoletani e un pò, perchè no di quella giusta atmosfera natalizia che a quanto pare anche il governo centrale ci toglierà.
De Magistris
"Natale sobrio per Napoli ma con la voglia di ripartire" Acceso l’albero di Natale in piazza del Plebiscito a Napoli, alla presenza del sindaco De Magistris.
L’Albero è alto 14 metri e avvolto una cascata arcobaleno che richiama il messaggio di speranza del lockdown "Andrà tutto bene”. L’opera è stata realizzata con il contributo di Confesercenti Campania.
Il primo cittadino: "Il Natale dovrà essere sobrio per Napoli, ma con la voglia e la speranza di ripartire".
Nuova ordinanza in Campania, De Luca firma e scatta la protesta: “Adesso basta, non ne possiamo più”
Nuova ordinanza in Campania ma è già scompiglio. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha firmato la nuova ordinanza, la numero 97, con la quale ha prorogato le misure già disposte in precedenza per l’area del Campo Rom di Napoli (Circumvallazione Esterna)”.
In particolare, l’area predisposta è stata considerata zona rossa e per tale motivo non è possibile nessun ingresso o uscita da parte degli abitanti.
Scattata la protesta in Campania
Dopo aver appreso la notizia, i 700 abitanti del campo rom non hanno fatto attendere le proteste. Si sono radunati all’esterno dei cancelli della baraccopoli per esprimere il proprio dissenso.
Poche settimane fa all’interno del campo si contavano circa 95 positivi, numero che oggi, dopo i nuovi tamponi, è quasi dimezzato.
Questo “buon risultato” sarebbe alla base della protesta: “Siamo rimasti nelle baracche – dicono – ed abbiamo dimezzato i positivi.
Ora non possiamo restare chiusi dentro perché siamo completamente isolati. Vogliamo aiutare chi ha ancora il Covid e per questo siamo disposti ad uscire per portargli da mangiare.
Vogliamo fare anche collette tra di noi nel campo, ma non possiamo restare chiusi dentro. Questa non è più zona rossa e De Luca non ci può trattenere”
Si difendono inoltre dalle accuse che gli sono state mosse secondo cui gli abitanti del campo non stessero rispettando le misure imposte loro: “Non è vero che siamo usciti – ribadiscono – e non abbiamo neanche tentato di farlo.
Ma adesso non possiamo restare chiusi dentro per un altra settimana. Abbiamo bisogno di uscire per far mangiare i nostri figli e dopo il secondo tampone negativo, possiamo farlo in sicurezza. Non è giusto che ci tengano ancora reclusi dopo che i positivi stanno diminuendo”.
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