renato caiafa e arcangelo correra
A sinistra Arcangelo Correra e

La tragica morte di Arcangelo Correra, un ragazzo di soli 18 anni, colpito alla testa da un colpo di pistola esploso accidentalmente dal cugino, ha scosso la città di Napoli. Questo drammatico episodio, avvenuto nelle prime ore del mattino, ha portato alla luce la questione della facilità con cui si possono reperire armi da fuoco, sollevando importanti interrogativi sulle dinamiche di sicurezza nel capoluogo partenopeo.

Un Gioco Finito in Tragedia

Arcangelo Correra è deceduto dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola esploso accidentalmente dal cugino, Renato Caiafa, 19 anni. L’incidente è avvenuto nel centro storico di Napoli, dove i due giovani si trovavano insieme a un amico. Secondo le testimonianze, Renato avrebbe maneggiato l’arma come fosse un “gioco”, e durante una prova di funzionamento la pistola avrebbe sparato, colpendo Arcangelo alla testa.

L’Arresto di Renato Caiafa

Dopo il tragico episodio, Caiafa si è recato spontaneamente in Questura, dove ha raccontato ai funzionari la dinamica dell’accaduto. La Procura ha emesso un fermo per il giovane, notificato dalla Squadra Mobile di Napoli, accusandolo di porto e ricettazione di un’arma illegale. Renato è stato denunciato per omicidio colposo, e il suo arresto è stato disposto per garantire ulteriori accertamenti.

La Questione della Facilità di Accesso alle Armi

L’omicidio di Arcangelo ha sollevato una questione delicata, evidenziata dal questore di Napoli, Maurizio Agricola, che ha dichiarato: «Troppo facile procurarsi un'arma». Agricola ha sottolineato come la disponibilità di armi, anche attraverso canali illegali come il dark web, rappresenti una minaccia costante per la sicurezza cittadina.

Secondo il questore, la prevenzione e la repressione dei reati devono essere supportate da un’azione sinergica che coinvolga scuole, famiglie e altre istituzioni. «Occorre seminare la cultura della legalità tra i bambini», ha affermato Agricola, aggiungendo che il supporto dello sport e del sociale può contribuire a rendere “il bello” più attrattivo del “male”.

L’incidente ha contribuito ad alimentare la percezione d’insicurezza tra i cittadini. Napoli ha recentemente assistito a un aumento degli episodi di violenza tra giovani, come dimostrato dal caso di Emanuele Tufano, un quindicenne ucciso a fine ottobre durante una sparatoria. La morte di Arcangelo non fa che accentuare il senso di vulnerabilità nella comunità.

L’Intervento delle Forze dell’Ordine

Il questore ha assicurato che la città è attentamente monitorata dalle forze dell’ordine. Esiste un piano coordinato tra Polizia e Carabinieri, che presiedono diverse zone della città e della provincia per garantire la sicurezza dei cittadini. Tuttavia, Agricola ha sottolineato l’impossibilità di prevenire ogni episodio di violenza senza un supporto sociale più ampio.

La morte di Arcangelo Correra rappresenta un’altra vita spezzata troppo presto, vittima di una fatalità che avrebbe potuto essere evitata. Napoli piange la perdita di un giovane incensurato e promettente, lasciando alle spalle una comunità ferita e sconvolta.

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