Calcio e scommesse clandestine: indagati Fagioli, Tonali e Zaniolo
La lista degli altri calciatori di Serie A e Premier. Cos'è il metodo del Rolex

Uno scandalo scuote il mondo del calcio italiano e internazionale. Dodici calciatori, tra cui volti noti di Serie A e Premier League, risultano indagati dalla Procura di Milano nell’ambito di un’inchiesta su scommesse clandestine condotte tramite piattaforme online non autorizzate. Le indagini hanno portato alla luce un sistema strutturato e illegale, operante soprattutto nell’area milanese, che ha visto il coinvolgimento diretto di sportivi anche in ruoli attivi all’interno del circuito.
I nomi dei calciatori coinvolti nell’inchiesta
Nel registro degli indagati figurano Nicolò Fagioli (Fiorentina, in prestito dalla Juventus), Sandro Tonali (Newcastle), Weston McKennie (Juventus), Raoul Bellanova (Torino), Angel Di Maria (ex Juventus) e Nicolò Zaniolo (Aston Villa). I reati ipotizzati al momento non riguardano partite di calcio, ma esclusivamente scommesse su altri eventi tramite circuiti non legali.
Gli inquirenti, però, distinguono tra ruoli più o meno gravi: Fagioli e Tonali, oltre ad aver scommesso, sarebbero stati collettori di scommettitori, ricevendo bonus e riduzioni del debito come compenso per aver portato altri giocatori all’interno del sistema.
Fagioli e Tonali nel mirino: collettori e promotori delle scommesse
Secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta, Nicolò Fagioli e Sandro Tonali avrebbero avuto un ruolo attivo nella promozione delle piattaforme illegali, ricevendo ricompense economiche e agevolazioni sul debito di gioco. I dettagli sono stati ricavati dai cellulari già sottoposti a sequestro per precedenti indagini legate all’azzardo. A differenza degli altri sportivi coinvolti, i due sono ora indagati anche per la pubblicizzazione del sistema di scommesse clandestine.
Il numero totale dei soggetti coinvolti nel giro delle puntate illegali ammonterebbe a circa venti, comprendendo non solo calciatori, ma anche atleti di altre discipline.
Sequestri e accuse: oltre 1,5 milioni di euro coinvolti
L’inchiesta, coordinata dai PM Paolo Filippini e Roberta Amadeo, ha già portato la Guardia di Finanza a eseguire sequestri preventivi per un totale di 1.533.753 euro. Le misure riguardano cinque persone fisiche e una società, con le accuse di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti.
Sono stati inoltre notificati interrogatori di garanzia e avviate le procedure per la richiesta di arresti domiciliari nei confronti dei principali indagati.
Il metodo del Rolex: come si aggiravano i controlli
Tra i metodi più sofisticati emersi dalle indagini, spicca quello definito dagli inquirenti “metodo del Rolex”. Il gruppo criminale si avvaleva di una gioielleria milanese compiacente, dove gli scommettitori – tra cui i calciatori – saldavano i propri debiti simulando l’acquisto di orologi di lusso.
In pratica, i calciatori eseguivano bonifici tracciabili alla gioielleria per comprare Rolex e altri gioielli mai realmente ritirati. In questo modo, il denaro risultava speso per beni di lusso, mentre in realtà serviva per coprire le perdite di gioco. I preziosi restavano nella disponibilità degli organizzatori, mentre agli sportivi veniva rilasciata una semplice fattura.
Conti falsi e prestanome: il riciclaggio digitale
Un altro sistema ampiamente usato prevedeva il ricorso a prestanome, che mettevano a disposizione carte prepagate, conti correnti e wallet digitali (come Revolut e PostePay). Questo meccanismo permetteva di ricevere bonifici o versamenti in contanti in modo da rendere difficile la tracciabilità dei flussi di denaro.
Secondo le stime degli investigatori, le transazioni legate a questi sistemi ammonterebbero ad almeno 700mila euro, di cui 400mila in contanti.
Promozione e reclutamento: il ruolo degli sportivi
Alcuni degli sportivi coinvolti, tra cui Fagioli e Tonali, sarebbero stati ricompensati per ogni nuovo utente che si registrava alle piattaforme illegali tramite il loro invito. In cambio, ricevevano bonus di gioco, percentuali sulle giocate altrui o sconti sui propri debiti. Un sistema a piramide, che ha rapidamente ampliato la rete degli scommettitori e accresciuto i guadagni degli organizzatori.
Un'inchiesta destinata ad allargarsi
L’inchiesta milanese appare solo all’inizio: altri nomi eccellenti del calcio e dello sport potrebbero emergere nei prossimi giorni. Intanto la Procura prosegue con interrogatori e analisi informatiche, alla ricerca di nuovi elementi che potrebbero far luce su ulteriori ramificazioni del giro di scommesse.