"Sono tra quelli che ritiene che sia incredibile che nella mia regione, unica in Europa, si sia chiusa la scuola quando nemmeno era ancora". Così il sindaco di Napoli Luigi DE MAGISTRIS, intervenuto a "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1. DE MAGISTRIS ha spiegato di riferirsi "soprattutto all'asilo e alle elementari. Continuo a ritenere che debbano restare aperte, addirittura potendo utilizzare come spazi le scuole superiori chiuse dove si fa la didattica a distanza.

Il sindaco di Napoli

Potremmo quindi avere molti spazi in completa sicurezza e non metteremmo in difficoltà bambini piccoli, soprattutto più poveri, che la didattica a distanza non la stanno facendo. Chi sta pagando il prezzo più alto - ha concluso il sindaco di Napoli - sono i bambini, le persone fragili, le donne". "In questo momento sono favorevole a prendere una decisione, condivisa da tutti, che sia di una maggiore e forte restrizione, soprattutto sulle attività sociali perché è lì che si sta diffondendo il virus. Il lockdown di marzo-aprile, quando si è fermato tutto, possiamo ancora evitarlo, se però mettiamo subito in campo ulteriori restrizioni".

"Con restrizioni si può evitare il lockdown"

La pensa così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, intervenuto a "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1. "Credo - ha spiegato DE MAGISTRIS - che in questo momento ci sia troppa gente in giro. Su alcuni luoghi di lavoro, rispetto a marzo e aprile, sono stati fatti passi in avanti tra mascherine, distanziamento e precauzioni. Non c'è la situazione per cui si deve chiudere tutto il mondo produttivo del nostro Paese. Penso più che altro alle relazioni sociali che vanno ridotte: un po' di sacrifici a novembre, stando un po' di più a casa, consentirebbe agli ospedali di alleggerire la pressione e, magari, di farci passare un Natale un po' più sereno". (Adnkronos)

Regioni chiedono lockdown nazionale, De Luca vuole di più: “Blocco totale sul territorio nel fine settimana”

E’ un intervento fondato su due pilastri quello che il governo prospetta alle regioni e al parlamento per abbattere la curva del contagio in un arco di tempo di quindici giorni. Da una parte, un mini-lockdown su base nazionale, valido per tutti. Dall’altra interventi condivisi piu’ restrittivi e dinamici sulla base dei dati epidemiologici delle singole regioni. Da adottare con ordinanza condivisa dal Presidente di Regione con il Ministro della Salute, in attuazione dello schema previsto dal documento strategico di pianificazione, approvato in conferenza delle regioni lo scorso 8 ottobre. Al tavolo con gli enti locali per il governo c’erano i ministri Francesco Boccia, Roberto Speranza, il Commissario straordinario Arcuri. Il governo propone a carattere nazionale il divieto di circolazione nella fascia serale (possibile dalle 21) con le deroghe per motivo di lavoro, salute, necessita’. Previsto in questi casi il ricordo al modulo di auto-certificazione.

Lockdown e stop spostamenti tra regioni

Sulla base di questo intervento non ci si potra’ spostare tra Regioni che hanno dati epidemiologici classificati a rischio alto o molto alto, e’ possibile l’aumento della didattica a distanza al 100% per le superiori, il tasso di riempimento del TPL non puo’ superare il 50%. I centri commerciali chiuderanno sabato e domenica, nei festivi e prefestivi (salvo supermercati e farmacie), chiudono musei e mostre, chiudono corner adibiti a scommesse e videogiochi nei tabaccai. A livello regionale saranno previsti interventi condivisi piu’ restrittivi e dinamici sulla base dei dati epidemiologici delle singole regioni. Le Regioni, cioe’, restringeranno in modo automatico sulla base dell’evoluzione dell’Rt e di altri indici. Le misure locali – condivise con il Governo – saranno coperte dal decreto ristori. A fronte di questo quadro le Regioni, ha detto il presidente Stefano Bonaccini a quanto si apprende, chiedono di “massimizzare” i provvedimenti di livello nazionale definiti in modo condiviso al fine di avere uniformita’ su tutto il territorio.

Eventuali restrizioni locali devono essere condivise con il Governo

Le regioni chiedono inoltre garanzie sul congedo parentale e sui ristori. In dissenso con la proposta del governo, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca chiede solo misure nazionali con il blocco della mobilita’ totale nel fine settimana. Anche Attilio Fontana della Lombardia chiede provvedimenti di carattere nazionale, senza parcellizzare gli interventi a livello regionale. Per i ristori Fontana chiede di esplicitare gli automatismi in modo che si sappia in partenza a chi spettano, quanto e come saranno accreditati. Alla fine, il ministro Speranza informa i governatori che la bozza del dpcm verra’ trasmessa solo dopo il passaggio parlamentare. Nel decreto ci saranno oltre alle misure nazionali anche il metodo per l’adozione delle misure locali: saranno condivise, con un’ordinanza a doppia firma governo-regioni, e avranno la durata di almeno 2 settimane. Il dpcm potrebbe arrivare tra stasera e domani. (Agenzia Dire) Leggi anche De Luca dice basta e pressa il governo: "Nessuna differenza tra Regioni, subito sostegno alle categorie colpite"  Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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