Leonardo Calcina funerali
Leonardo Calcina

Il 13 ottobre scorso, Leonardo, 15 anni, ha deciso di togliersi la vita, apparentemente per sfuggire alle continue persecuzioni e ai ricatti che subiva da alcuni coetanei. 

Una tragica decisione, frutto della disperazione e del peso di minacce e pressioni subite nel corso degli ultimi mesi, che lo avevano reso vulnerabile e isolato. I genitori, profondamente addolorati, raccontano la storia di un ragazzo che si sentiva perseguitato e abbandonato, non solo dai suoi compagni, ma anche da un sistema scolastico che, secondo loro, non ha saputo proteggerlo.

Il funerale si è svolto giovedì 17 ottobre a Montignano di Senigallia, in un clima di dolore e incredulità, mentre i genitori chiedono risposte e giustizia, non solo per il figlio ma per tutte le vittime di bullismo.

La richiesta dei genitori: una legge contro il bullismo

I genitori di Leonardo, intervistati da La Repubblica, hanno espresso chiaramente il desiderio di un cambiamento nel sistema legale, proponendo l’introduzione di un reato specifico di bullismo per punire severamente gli atti di persecuzione contro i minori. “Non è solo per Leo, ma per tutte le altre vittime”, ha dichiarato il padre, Francesco. La loro richiesta è chiara: chiedono il licenziamento di chiunque, all’interno della scuola, abbia ignorato i segnali di allarme e non abbia agito per fermare le molestie subite dal figlio. Inoltre, hanno chiesto il sequestro dei telefoni di tre ragazzi che ritengono siano responsabili delle pressioni psicologiche su Leonardo, temendo che su tali dispositivi possano essere presenti foto o video usati come mezzo di ricatto.

L’isolamento e la paura di Leonardo: “Non ce la faccio più”

I messaggi inviati da Leonardo alla madre raccontano una storia di sofferenza e disperazione. Poco prima della sua tragica decisione, il ragazzo aveva confidato alla madre il proprio malessere e la volontà di lasciare la scuola. “Ho parlato col prof di sostegno, gli ho detto che voglio andare via dalla scuola”, le aveva scritto, sottolineando quanto fosse difficile per lui affrontare la quotidianità scolastica. Tuttavia, l'insegnante gli aveva risposto che la frequenza scolastica era obbligatoria fino ai 16 anni, lasciando il giovane senza una via d'uscita.

Questi messaggi rappresentano un grido d’aiuto inascoltato, che ora pesa enormemente sui familiari, convinti che il sistema educativo abbia fallito nel tutelare il loro figlio.

Indagini e possibili reati: istigazione al suicidio e stalking

A seguito della tragedia, le autorità hanno aperto un fascicolo d’indagine per il reato di istigazione al suicidio. Tuttavia, la legale della famiglia ritiene che gli elementi raccolti possano andare oltre, configurando ipotesi di reati più gravi, come stalking, minacce e molestie ripetute. Secondo la famiglia, Leonardo avrebbe subito continue pressioni sin dall’inizio dell’anno scolastico, in un ambiente che doveva rappresentare per lui un nuovo inizio, essendo una scuola orientata verso i suoi interessi professionali.

Questa vicenda solleva interrogativi profondi su come le scuole gestiscano situazioni di bullismo e mette in evidenza la necessità di politiche più efficaci per proteggere i minori.

Un appello per tutte le vittime: “Chi sa, parli”

Francesco e sua moglie chiedono che chiunque sappia qualcosa su quanto accaduto, parli. I genitori di Leonardo credono che ci sia ancora molto da scoprire, temendo che i tre ragazzi possano aver condiviso video o foto del figlio o averlo minacciato di diffonderli online. Altri studenti hanno confermato che Leonardo veniva spesso perseguitato anche fuori dall’ambiente scolastico.

Un cambiamento necessario

La tragica morte di Leonardo ha acceso un faro sulla necessità di rafforzare le leggi contro il bullismo e di garantire ai ragazzi un ambiente scolastico sicuro. Il dolore e la determinazione dei genitori nel chiedere giustizia per il figlio rappresentano un appello a un cambiamento concreto, affinché altre famiglie non debbano affrontare la stessa devastante esperienza.

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