Caldo killer, addetto delle pulizie muore soffocato in un magazzino: aveva una temperatura corporea di 43 gradi
A Firenze, si stanno svolgendo accertamenti da parte della Asl e della Procura in seguito alla morte di Stefano Olmastroni, un addetto delle pulizie di 61 anni. L'uomo si è sentito male in un magazzino dove le temperature sarebbero state molto elevate a causa dell'ondata di caldo estremo che ha colpito la città durante la settimana. Firenze è stata sotto allerta rossa con picchi di temperatura percepita di 39°C.
La vicenda è stata riportata dal quotidiano La Nazione e si ipotizza che la causa del decesso sia una sospetta ipertermia. La Procura ha disposto l'autopsia per fare luce sulla situazione. Stefano Olmastroni si è sentito male intorno alle 15.30 due giorni fa mentre stava lavorando nel magazzino di un consorzio agricolo insieme a un collega.
I soccorsi
Chiamati immediatamente e il 118 lo ha trasportato all'ospedale di Careggi, dove i medici hanno riscontrato una temperatura corporea di 43°C. Nonostante gli interventi medici, l'uomo è purtroppo deceduto a causa di una serie di aggravamenti.
Le indagini medico-legali si concentreranno anche sull'eventuale relazione tra le patologie preesistenti dell'uomo e il repentino peggioramento causato dal caldo torrido e soffocante sulle sue condizioni di salute.
Stefano Olmastroni, stroncato dal forte caldo
Gli accertamenti mirano anche a valutare i livelli di temperatura e umidità all'interno del capannone dove si trovava Olmastroni. Sarà importante stabilire se le condizioni ambientali hanno contribuito alla tragica fatalità.