Ultras arrestati, tra loro anche due amici di Fedez. Il retroscena sulla bevanda del rapper: "Se lo fai..."
Misure cautelari nei confronti di membri delle curve di Inter e Milan
Tra i destinatari delle 19 misure cautelari eseguite nell'inchiesta condotta dalla polizia e dalla Guardia di Finanza per azzerare i vertici delle curve di Inter e Milan, figurano anche due persone vicine al rapper Fedez. Si tratta di Christian Rosiello e Islam Hagag, noto come Alex Cologno, accusati di associazione per delinquere finalizzata a violenze da stadio ed estorsioni. Nei giorni scorsi, i due erano a Parigi con il cantante, che non risulta indagato, in occasione della settimana della moda.
Un passato turbolento
Rosiello, bodyguard personale di Fedez, e Hagag fanno parte del direttivo degli ultrà rossoneri. Recentemente erano già stati protagonisti di un brutale pestaggio ai danni del personal trainer dei vip Cristiano Iovino, avvenuto a fine aprile a Milano. Questo episodio ha portato a un accordo extra-giudiziale tra gli avvocati di Fedez e Iovino. Durante l'estate, Rosiello e Hagag hanno seguito Fedez in Sardegna per le sue vacanze e concerti.
Intercettazioni svelano legami inquietanti
Nelle carte dell'inchiesta emergono anche intercettazioni che rivelano il legame tra Fedez e Luca Lucci, capo della Sud rossonera. In una conversazione con Lucci, Fedez richiedeva un intervento per avere la possibilità di somministrare una bevanda sponsorizzata da lui all'interno dello stadio Meazza. Le intercettazioni riportano il rapper dire: “Ma se voi avete una società di consulenza… vi appalto a voi la distribuzione di (nome della bevanda, ndr)?”.
Lucci rispondeva di poter muoversi anche con l'Inter per far distribuire la bevanda durante le partite. In un'altra conversazione, Fedez parlava di avere una persona fidata per la sicurezza sua e della sua famiglia, e si discuteva anche di accordi preliminari per acquisire insieme il locale Old Fashion, una nota discoteca di Milano.
Un contesto di violenza e intimidazioni
Il gip Domenico Santoro ha sottolineato che la vicenda è di indubbio interesse per le indagini, poiché dimostra come una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata in un gruppo violento dedito a spedizioni punitive su richiesta. L'aggressione al personal trainer Cristiano Iovino è uno degli episodi contestati nell'accusa di associazione per delinquere a otto ultras milanisti, tra cui Rosiello e Lucci.