Bancomat e contante: cosa cambia
La tassa sul contante si estende anche al prelievo bancomat. Vittorio Colao e la sua task force propongono una tassa per limitare l'uso dei contanti. L'ipotesi che sta suggestionando gli ambienti di palazzo e punterebbe a mettere le mani direttamente nelle tasche a quanti vogliano continuare a prelevare il
contante attraverso un qualsiasi sportello bancomat
.
Lotta al contante
Che la lotta al
contante sia serrata e senza quartiere lo avevamo già capito da tempo. Ma adesso sembra che la battaglia voglia farsi realmente più cruenta. Almeno stando alle intenzioni del
Comitato di esperti in materia Economica e Sociale che proprio in questi giorni ha provveduto a recapitare alla
Presidenza del Consiglio un documento nel quale ci sono delle strategie e dei suggerimenti per far ripartire l'economia dopo il Covid 19. Il documento, che è costituito da qualcosa come 120 schede ed una serie di approfondimenti, è stato suddiviso in sei settori ed al proprio interno affronta tutta una serie di numerose tematiche. Tra questi temi, uno di quelli che è andato sotto gli occhi degli osservatori, riguarda appunto la lotta al
contante e il passaggio ai
pagamenti elettronici.
L'obiettivo del Piano Colao sarebbe quello di far emergere i capiali nascosti, quelli che fino ad oggi il fisco non è riuscito ad individuare. Per arrivare a questo obiettivo gli esperti starebbero mettendo sul piatto alcune ricette, come il condono per il
contante nascosto nelle cassette di sicurezza e frutto di operazioni in nero, che dovrebbe servire (ovviamente il gettito che arriverebbe dal condono) per finanziare gli interventi per la scuola e le infrastrutture. Una delle altre ricette sarebbe quella di creare una piattaforma ad hoc per la moneta fiscale ed i crediti d'imposta.
Contante: all'orizzonte ci sarebbe anche un condono
Ma come ci si potrebbe muovere per sconfiggere l'uso del
contante? L'ipotesi sarebbe quella di pensare ad un'imposta sostitutiva compresa tra il 10 ed il 15% in modo che il sommerso possa diventare legale. A quale condizioni però? Sarebbe necessario investire una parte di questo ammontare in strumenti che supportino la strategia di rilancio del paese, come scuole ed infrastrutture.
Sul
contante e sul
lavoro in nero la strategia degli esperti guidati da Colao sarebbe molto chiara. Vengono proposti due condoni: il primo prevederebbe, di fatto, l'emersione attraverso opportunità di
Voluntary Disclosure ai fini della regolarizzazione, prevedendo un meccanismo di sanatoria e incentivazione e riducendo contribuzione e cuneo fiscale.
La tassa
Ma torniamo a puntare la nostra attenzione sul contante. Uno dei punti di forza del piano studiato da Vittorio Colao è quello di aver racolto l'invito delle principali istituzioni europee: l'intenzione è quella di voler mettere fuori gioco tutte le banconote superiori ai 100 euro. Lato, invece, dei pagamenti elettronici l'idea è qualla di introdurre delle misure per incentivare i pagamenti elettronici attraverso delle detrazioni Irpef. Saranno premiati quanti faranno a meno del contante.
Gli esperti puntano, quindi, a creare dei crediti d'imposta per tutti quegli esercenti che promuovono l'uso dei pagamenti elettronici. Al contrario, invece, sono previste delle sanzioni per quanti non siano provvisti di POS o che abbiano un POS non funzionante. Ultima ma non meno importante è la proposta per creare una piattaforma attraverso la quale gestire i crediti fiscali.
Possiamo affermare che la task force guidata da Colao abbia deciso di dichiarare guerra al contante. Anche perché è prevista una tassa sui contanti per quanti decidano di non sfruttare al massimo i pagamenti elettronici. Ma soprattutto per scoraggiare l'uso del cash si prevede l'ipotesi di ridurre i limiti ai pagamenti in contanti e disincentivare l'uso degli stessi. Fonte: Trend online
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