Ci si imbatte nuovamente in commenti e video razzisti nei confronti delle donne. L'ultima denuncia arriva da una donna di colore insultata da un giovane calciatore o che si crede tale.
Il video
C’è una ne*ra di merda che pensa di avere diritti. Ne*ra e donna. E, invece, donna e diritti non dovrebbero stare nella stessa frase. Un orangotango che mi ha denunciato per falsa testimonianza. Che però, forse è vero, un po’ di falso l’ho dichiarato perché ero fuso e ubriaco, ci sta. Però, per principio, non mi devi rompere il caz*o anche perché “you are black“, Dioc***, nera di mer*a! In poche parole io adesso dovrei pagare la macchina a una, solo perché sa fare il cous cous: ma baciami il ca*zo, putt*na! Tro*a! Ho preso la macchina di mia madre, ho preso l’autovelox, non ho pagato una lira e devo pagare la macchina a te, se sempre si può chiamare macchina quella mer*a di triciclo che c’hai. Tro*a, lavami i pavimenti».
Sono parole vergognose, razziste e sessiste, quelle pronunciate da un giovane calciatore del Monregale calcio. Il destinatario di questa valanga d’odio è una donna che ha osato lamentarsi, per poi denunciare l’uomo, a seguito di presunti danni alla sua auto.
https://twitter.com/AUniversale/status/1280399485923921920?s=20
«Condanniamo fortemente quelle parole, pesanti, razziste e sessiste. E ne prendiamo le distanze. Non possiamo dire, però, se abbiamo sospeso il ragazzo, la situazione non è semplice. Le confermo solo che abbiamo preso un legale per tutelare la nostra immagine». A dircelo è Roberto Formento, segretario della squadra di calcio Monregale che, poi, conferma a Open la decisione del club di cancellare alcuni commenti sulla pagina Facebook poiché pieni di «bestemmie».
La società di calcio del ragazzo
«Abbiamo allontanato il calciatore? Non posso dirlo. Per il momento siamo fermi, nessuno si allena. Quando sarà il momento delle convocazioni, lo vedrete». Pur non confermandolo, sembra chiara la volontà della squadra di non avere più a che fare con il giocatore, avendone già preso le distanze pubblicamente (e avendo persino nominato un legale).
E infine: «Abbiamo anche provato a creare una squadra femminile ma, visto che non avevamo raggiunto un numero sufficiente, non l’abbiamo formata». Segno che la squadra non può tollerare quell’atteggiamento e quelle frasi nei confronti delle donne. Il sito del club, intanto, risulta irraggiungibile e il ragazzo non è più rintracciabile sui social. A denunciare i fatti, pubblicando il video, è stata la pagina Facebook “Abolizione del suffragio universale”.(Open)
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