pietro parolin

Con il prossimo Conclave ormai alle porte, l'attenzione si concentra sui possibili successori di Papa Francesco. In testa ai favoriti figura il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, forte di un importante pacchetto di voti iniziali. Ma tra i nomi in ascesa ci sono anche Pierbattista Pizzaballa, Matteo Maria Zuppi e altri candidati internazionali, mentre dalle periferie il cardinale Tagle rilancia il cammino tracciato da Bergoglio.

Pietro Parolin, il favorito che rischia di uscire cardinale

Secondo il Fatto Quotidiano, il cardinale Pietro Parolin può contare su circa 40 voti iniziali. Numeri che richiamano quelli di Benedetto XVI nel 2005, ma che ricordano anche quanto nel Conclave del 2013 i favoriti iniziali non abbiano poi vinto. Parolin, segretario di Stato e figura di equilibrio all'interno della Curia, guiderà i confratelli nella Cappella Sistina.

Pizzaballa e Zuppi: le alternative italiane

Subito dietro Parolin, si posiziona il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. Appena sessantenne, potrebbe garantire un pontificato lungo. Segue il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, visto come il più autentico continuatore del magistero pastorale di Francesco. Dopo 47 anni senza un papa italiano, la possibilità di un ritorno tricolore è concreta.

I candidati stranieri: Erdo, Eijk e Prevost

Tra i candidati stranieri si fanno i nomi di Péter Erdo, arcivescovo di Esztergom-Budapest, Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht, e Robert Francis Prevost, agostiniano e prefetto del Dicastero per i vescovi. Nomi che potrebbero raccogliere consenso nei primi scrutini, ma che dovranno dimostrare di saper aggregare il consenso di un collegio elettorale molto variegato.

Verso l'inizio del Conclave

Le congregazioni generali dei cardinali sono al lavoro per definire la data ufficiale di apertura del Conclave. Le prime votazioni, decisive per orientare gli equilibri, inizieranno già nella prossima settimana.

Tagle e il richiamo alle periferie

Nel frattempo, il cardinale Luis Antonio Tagle rilancia l'eredità spirituale di Francesco. "Papa Francesco era un vero uomo di Dio", ha dichiarato parlando con Il Mattino. L'arcivescovo filippino, considerato una figura di spicco per la Chiesa delle periferie, sottolinea l'importanza di mettere il Vangelo al centro della vita concreta delle persone.

La missione verso le periferie

Tagle spiega che la vera lezione di Francesco è stata quella di portare il Vangelo "nelle periferie" e di evitare di considerare il centro della Chiesa come qualcosa di autoreferenziale. "Occorre andarci con l’obiettivo di farle diventare centro", ammonisce il cardinale, tracciando così una rotta precisa per il futuro della Chiesa cattolica.

Il confronto con i temi più controversi

Mentre il cardinale Müller invita il nuovo Papa a contrastare "le lobby gay", il dibattito sul futuro della Chiesa si fa acceso. La scelta del successore di Francesco sarà cruciale per definire l'approccio su temi pastorali, dottrinali e sociali.

Un Conclave dal peso storico

Il prossimo Conclave non determinerà solo il nome di un nuovo Pontefice, ma anche la direzione pastorale della Chiesa nei prossimi decenni. Sarà una scelta tra continuità e rinnovamento, tra centro e periferie, tra tradizione e nuova evangelizzazione.

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