«Quelle radiografie poteva capirle anche uno studente»: parla il figlio di Andrea Purgatori
Tra errori diagnostici e terapie inappropriate, emergono le accuse dei familiari: “Traditi da chi doveva curarlo”.
Edoardo Purgatori, figlio del giornalista Andrea Purgatori, ha rilasciato una dichiarazione pesante agli inquirenti: “La lettura di queste immagini sarebbe stata di facile interpretazione anche per uno specializzando”. Un’affermazione che evidenzia errori gravi nell’interpretazione degli esami del padre, al centro dell’indagine per omicidio colposo.
Il pubblico ministero Giorgio Orano ha concluso l’inchiesta, mettendo sotto accusa i radiologi Gianfranco Gualdi, Claudio Di Biasi e Maria Cristina Colaiacomo, oltre al cardiologo Guido Laudani. Il caso rivela un quadro allarmante di superficialità diagnostica e disaccordi tra i medici.
La Famiglia: “Traditi dai Medici”
L’altro figlio di Purgatori, Ludovico, ha raccontato un episodio significativo. Il radiologo Gualdi, analizzando una total body, avrebbe segnalato “macchie sospette”, che sarebbero state interpretate come metastasi. Queste conclusioni hanno portato il dottor Luca Marchetti, oncologo non indagato, a prescrivere trattamenti chemioterapici. Tuttavia, successivi esami condotti dal professor Alessandro Bozzao hanno smentito questa diagnosi, identificando le lesioni come ischemie di natura cardiologica.
Ischemie Scambiate per Metastasi
Secondo quanto riportato, Marchetti ha comunque prescritto cicli intensivi di radioterapia, scatenando dubbi e proteste. La situazione si è aggravata quando gli stessi medici coinvolti hanno iniziato a contraddirsi. Edoardo Purgatori ha sottolineato come l’interpretazione degli esami fosse palesemente errata: “Anche un medico in formazione avrebbe compreso la natura delle lesioni”.
Le Difese: “Una Morte Inevitabile”
Gli indagati sostengono che la morte di Andrea Purgatori fosse inevitabile, a causa della gravità delle sue condizioni. Tuttavia, la famiglia contesta la gestione clinica, evidenziando come errori diagnostici e terapie inappropriate abbiano compromesso ogni possibilità di cura.
Un Caso Che Fa Riflettere
L’inchiesta ha riportato alla luce questioni fondamentali sull’accuratezza diagnostica e la responsabilità medica. La famiglia Purgatori denuncia non solo il dolore della perdita, ma anche la sensazione di essere stata tradita da un sistema sanitario che avrebbe dovuto proteggere il loro caro.
Questo caso solleva interrogativi cruciali sull’etica professionale e sull’importanza di un approccio multidisciplinare nelle situazioni complesse.