Leini, operaio di 35 anni precipita dal tetto e muore, i colleghi mentono ai medici
Invece di chiamare il 118, lo hanno caricato in auto e trasportato al pronto soccorso del Giovanni Bosco dove è arrivato già in condizioni gravissime
Tragedia a Leini, nel Torinese, dove un operaio di 35 anni, di origini egiziane, ha perso la vita dopo essere precipitato dal tetto di un capannone in fase di ristrutturazione. L’uomo, che stava lavorando all’altezza di circa 10 metri, è caduto nel vuoto, riportando gravi ferite. Nonostante la gravità dell’incidente, i colleghi di lavoro, anziché chiamare immediatamente il 118, hanno deciso di caricarlo in auto e trasportarlo al pronto soccorso dell'ospedale Giovanni Bosco di Torino.
La menzogna ai medici e le indagini
All'arrivo in ospedale, l'operaio era già in condizioni gravissime e purtroppo è deceduto poco dopo. Quando i colleghi hanno accompagnato il ferito al pronto soccorso, hanno fornito una versione distorta dei fatti, dichiarando che l'operaio fosse caduto in casa. Questa versione però è stata rapidamente smentita grazie alle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Venaria. Gli investigatori hanno ricostruito l'incidente, scoprendo che la caduta era avvenuta durante i lavori di ristrutturazione del capannone, e non come raccontato dai colleghi.
L'ipotesi di responsabilità e le indagini in corso
Le indagini sono ora in corso per chiarire le dinamiche dell'incidente e verificare se ci siano eventuali responsabilità da parte dei colleghi che hanno deciso di non chiamare i soccorsi. Inoltre, gli inquirenti stanno esaminando le condizioni di sicurezza del cantiere per accertare se ci siano state negligenze o violazioni delle normative sulla sicurezza sul lavoro. La tragedia solleva anche interrogativi sull'operato dei colleghi dell'operaio, che sembrano aver cercato di nascondere la vera causa dell'incidente.
La morte e il dolore della comunità
La morte del giovane operaio ha sconvolto la comunità di Leini e Torino, dove molti conoscevano il 35enne, un uomo di origine egiziana che aveva trovato lavoro in Italia. La vicenda, che ha un aspetto drammatico e inquietante, sottolinea l’importanza di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e la necessità di un comportamento responsabile in caso di incidenti.