Nuovo scontro alla riunione tra Regioni, Comuni e province con il ministro Francesco Boccia. Alla conferenza partecipano anche il commissario Arcuri e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Scontro De Luca - governo
Il presidente della Regione Campania ha alzato la voce e ha protestato contro la sproporzione tra le richiesta della sua Regione al governo di 1400 sanitari (600 medici e 800 infermieri chiesti un mese fa) ma in Campania sono giunti, secondo quanto da lui affermato, solo sette anestesisti.
Secondo quanto si apprende De Luca ha anche ribadito che la Campania non ha bisogno di ospedali da campo ma di medici, avendo a disposizione 14mila dipendenti in meno rispetto a quanto richiesto dagli standard nella sanità.
L'allarme di Ricciardi: “De Luca deve chiudere a Napoli”
Virus in Campania, Ricciardi dà ordini: “De luca deve chiudere Napoli”. “Avrei messo Napoli in zona rossa già 2-3 settimane fa. Ci sono delle decisioni che devono essere prese proporzionatamente”.
“Le Regioni sono totalmente libere di modulare in maniera più forte gli interventi a seconda della loro realtà, che conoscono meglio di tutti. Sicuramente, dal punto di vista normativo”, il governatore della Campania Vincenzo De Luca “può chiudere Napoli.
Nel senso che un presidente di Regione può prendere delle misure più restrittive nel momento in cui constata che ci sia la necessità”.
Lo chiarisce Walter Ricciardi
Consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza coronavirus e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, intervenuto su Sky Tg24.
“Napoli – continua – presenta tutta una serie di rischi importanti e va fatto un lockdown per cui si evitano le scene di affollamenti visti sul lungomare, in cui sembra una situazione normale perché molti interpretano la zona gialla come un ‘liberi tutti’.
E nel frattempo si dà fiato a quegli ospedali in cui succedono cose veramente incredibili: persone che vengono assistite fuori dal pronto soccorso nelle loro macchine con l’ossigeno”, cita Ricciardi come esempio.
Sono scene da guerra e questo non deve succedere ovviamente in una zona gialla
“Se non è una zona rossa quella in cui succedono queste cose, qual è la zona rossa?”. Sulla necessità di una zona rossa per Napoli “sono sicuro – conclude l’esperto – perché i dati arrivano dai colleghi che sono in trincea e mi dicono che non ce la fanno più.
Quindi qualche misura va fatta in quest’area metropolitana. Innanzitutto limitando la circolazione con più intensità e poi rafforzando gli ospedali eventualmente con mobilità di personale da una provincia all’altra.
Ma io credo che nel futuro vedremo mobilità di medici e infermieri da una regione all’altra, perché alcune si sono preparate di più e altre invece sono sempre più sfornite. Anche perché quello che sta succedendo è che molti infermieri e medici si stanno contagiando”, come è successo nella prima ondata di Covid-19.
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