Terremoto in Campania. La terra trema ancora. Durante la notte è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 2.0.
Nel periodo storico peggiore anche la terra non lascia tregua.
La terra trema - Terremoto in Campania
Cusano Mutri (Bn) – La terra trema ancora. Una scossa di magnitudo 2.0 è stata registrata alle 3:54 a a Cusano Mutri, in provincia di Benevento, con coordinate geografiche (lat, lon) 41.34, 14.5 ad una profondità di 10 km. Lo riferisce l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Forse sarà un anno ancora più tosto. I terremoti sono all'ordine del giorno. Infatti anche poche ore fa la Grecia è stata colpita da tre forti scosse.
(Anteprima24)
Terremoto, tre forti scosse avvertita poco fa.
Scosse di terremoto sono state sentite nella Grecia centrale, secondo le prime indicazioni a nord di Larissa (144.700 abitanti).
Terremoto - L'epicentro del sisma
E' stato individuato a 10 chilometri a nordovest di Tirnavos, una cittadina a circa 360 chilometri a nord della capitale e una ventina di chilometri a nord di Larissa.
La prima stima preliminare sulla magnitudo è di 5.9 sulla scala Richter, per due scosse distinte, entrambe rilevano l'ipocentro a due chilometri dalla superficie.
Una terza scossa di magnitudo stimata 4.6, a dieci chilometri di profondità a Elassona, nella zona di Tessalonica.
L'evento
Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che ha registrato l’evento alle 12.16, ora locale, la magnitudo più alta riscontrata nei tre episodi sarebbe invece di 6.3. La scossa è stata avvertita anche a Tirana, Pristina, Podgorica e Skopje.
Terremoto - L’epicentro
Secondo quanto riportato anche da Repubblica, è stato localizzato a 20 km di profondità. Per ora non si registrano segnalazioni di danni ingenti o di ferimenti di persone.
Terremoto - Il 30 ottobre scorso
Smirne nella Turchia occidentale, è stata colpita da una forte scossa di terremoto nel Mar Egeo, a sud-ovest della terza città più grande della Turchia, e vicino all'isola greca di Samos con un bilancio di 51 vittime, secondo un rapporto diffuso dall'Autorità turca per la gestione delle emergenze e dei disastri.
Nel frattempo in Italia, Draghi firma il nuovo Dpcm
Scuole: il primo Dpcm dell'era Draghi ha introdotto nuovi criteri per regolare la chiusura delle scuole. Nelle zone gialle e arancioni la decisione spetterà ai governatori. Cosa avverrà in Campania se la decisione sarà a livello provinciale come sembra succederà?
Ecco lo scenario che si delinea nelle cinque province
Scuole aperte o chiuse? Ecco lo scenario possibile
In tempi di pandemia, e dunque ormai da un anno, è questo l’interrogativo che agita il sonno di amministratori, famiglie, docenti e alunni.
Una nuova risposta l’ha fornita ieri il governo
Draghi, al suo primo Dpcm.
Nelle zone
rosse la discussione neanche si pone:
attività in presenza sospesa per tutti, pure per infanzia ed elementari.
Nelle regioni
gialle e
arancioni, invece,
parola (e responsabilità) ai governatori: potranno chiudere le scuole in caso di raggiungimento della soglia limite di rischio di
250 casi settimanali ogni
100mila abitanti.
Cosa può cambiare in Campania
C’è un altro elemento, però, da prendere in considerazione. Probabilmente, ai presidenti di Regione verrà chiesto di assumere decisioni diversificate in base ai differenti dati delle province. E allora: cosa accadrebbe in Campania?
Secondo le stime di YouTrend, popolare portale specializzato in analisi e sondaggi, le scuole resterebbero aperte senza se e senza ma in due province:
Avellino e
Benevento. In base ai dati della Protezione Civile, infatti, nessuna delle due realtà interne della regione presenta numeri da chiusura.
Situazione in bilico, invece, per le due province che attualmente fanno registrare tra i 200 e i 250 casi ogni 100mila abitanti:
Caserta e
Napoli. Per loro, sentenzia Youtrend, il rischio chiusura sarebbe alto.
Salerno, infine, è la provincia che va peggio: soglia critica superata e chiusura delle scuole inevitabile, a prescindere dalla colorazione della regione (in caso di rosso, ricordiamolo, l’attività didattica in presenza è sospesa per tutti a prescindere).
Volgendo lo sguardo al contesto nazionale, per Youtrend sono al momento 24 le Province in cui si supera la soglia settimanale di contagi che impone la chiusura:
Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Chieti, Como, Forlì, Frosinone, Imperia, Macerata, Mantova, Modena, Monza e Brianza, Pescara, Pistoia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Siena, Trento, Udine, Verbano-Cusio-Ossola.
Ci sono poi altre 21 Province che hanno tra i 200 e i 250 casi ogni 100.000 abitanti e sono quindi vicine al rischio chiusura:
Arezzo, Ascoli Piceno, Caserta, Cremona, Cuneo, Ferrara, Gorizia, Isernia, Lecco, Lucca, Massa-Carrara, Milano, Napoli, Parma, Pavia, Perugia, Prato, Taranto, Torino, Varese, Vercelli. (
Anteprima24)
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