"Se dovessimo avere mille contagi e 200 guariti al giorno, sara' lockdown. Se, in termini assoluti, avremo 800 positivi al giorno, arriveremo alla chiusura di tutto". Lo aveva annunciato venerdi' scorso il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Oggi la 'soglia' indicata dal presidente della Regione e' stata superata: con 1127 contagi e 317 guariti nelle ultime 24 ore, i positivi aumentano in termini assoluti di 810 unita', sopra il limite previsto per un pensare a un lockdown regionale.
Da fonti della Regione Campania si apprende che a brevissimo, comunque entro la giornata di oggi, De Luca firmera' una nuova ordinanza per inasprire ulteriormente le misure di contenimento del contagio. Si attendono dunque le nuove misure restrittive che, secondo indiscrezioni, riguarderanno i trasporti e la vita sociale. Attendiamo aggiornamenti.
Impennata di contagi, il punto: De Luca aveva minacciato chiusura
I numeri segnano una forte impennata: 1127 persone positive nelle ultime 24 ore. E cosi', In Campania, si e' raggiunta la 'quota' che il governatore Vincenzo De Luca, pochi giorni fa, ha indicato come il 'segnale' per nuove chiusure. Il dato ha, infatti, fatto superare il saldo di 800 unita' tra nuovi contagi e guariti (317 i secondi nel bollettino odierno) che era stata individuata come soglia per "chiudere tutto".
Al vaglio, in queste ore, ci sono misure restrittive ma, secondo quanto trapela, non andrebbero pero' verso un lockdown locale ma imporrebbero limitazioni in materia di trasporti e vita sociale. Intanto chiusure locali, vale a dire circoscritte in alcuni comuni, gia' sono state messe in atto.
La protesta ad Arzano
Decisioni che, pero', non sono affatto piaciute a commercianti e cittadini. Oggi ad Arzano, in provincia di Napoli, le prime proteste con blocchi e striscioni. A far scattare la rabbia la decisione della commissione straordinaria che amministra il Comune, di tenere chiusi, fino al 23 ottobre prossimo, a causa di una impennata di contagi, scuole, cimitero e negozi ad eccezione di quelli di generi di prima necessita'. Sospese tutte le manifestazioni ed eventi pubblici, il mercato settimanale, tutte le attivita' sportive e dei centri anziani.
"Che cosa hanno fatto - si chiede un rappresentante dei commercianti oggi in piazza ad Arzano - i componenti della commissione prefettizia dalla fine di agosto ad oggi per la prevenzione? Nulla, nemmeno una pulizia straordinaria delle strade". I manifestanti hanno criticato anche le modalita' di comunicazione dell'avvio del lockdown locale.
"Ieri sera - spiegano - e' passata un'auto della Protezione civile che annunciava questa novita'. Da mesi cerchiamo di avere voce e una relazione ma ci e' costantemente negato. Il popolo non viene ascoltato, questo non e' uno Stato di diritto". Ma ora c'e' il fronte impennata di contagi che preoccupa anche il resto ella Campania. La maggior parte dei 1127 positivi - 1055 - sono asintomatici. Ma si iniziano a fare i conti anche con i posti disponibili negli ospedali. Secondo il report su base regionale, i posti letto di terapia intensiva complessivi sono 110; occupati 66. I posti letto di degenza complessivi sono 820; occupati 762.
La situazione negli ospedali
"Abbiamo posti per i ricoveri - ha spiegato Nino Postiglione direttore generale del dipartimento salute della Regione Campania - a Napoli e in luoghi raggiungibili facilmente, ma ora stiamo lavorando sulla fase D. Abbiamo detto ai direttori delle strutture di fare una valutazione per decidere quali attivita' si possono sospendere per arrivare a 1700 posti complessivi tra terapie intensive e degenze, con un riguardo maggiore sulla degenza che e' quella che serve di piu' al momento.
Lavoriamo su ipotesi di sospensione di servizi nei prossimi giorni che si possono attivare senza provocare nocumento alla risposta assistenziale". Intanto non mancano le critiche. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, parla di un "sistema sanitario al collasso" e si dice "molto preoccupato da sindaco e da napoletano". E poi c'e' uno dei 'nervi scoperti' della lotta al Covid: la questione trasporti. Oggi sono stati affissi degli striscioni alle stazioni Eav di Porta Nolana e piazza Garibaldi, dove transita la maggior parte dei pendolari proveniente dall'hinterland. Netto lo slogan: "Treni strapieni, locali chiusi: vergogna!".
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